sabato 10 dicembre 2011

Incompatibilitá nel Pdl Vertici del partito vietati agli assessori provinciali

Il coordinatore provinciale del Pdl dovrá rinunciare a ricoprire contemporaneamente anche la carica di presidente della Provincia o assessore provinciale, quella di assessore o capogruppo regionale. Ma non solo: dalla corsa al coordinamento sono esclusi anche i sindaci dei comuni superiori ai 15mila abitanti, i capigruppo e gli assessori del comune capoluogo. Dovranno scegliere anche i membri dei Cda di societá o aziende partecipate dallo Stato o dagli enti locali.
• E’ quanto stabilisce il regolamento per le incompatibilitá approvato dal segretario nazionale del Pdl Angelino Alfano. L’ex Guardasigilli ha infatti diffuso una circolare interna in cui sono contenute le norme «per una migliore distribuzione degli incarichi» che riguardano le scelte che il Pdl compirá nei prossimi congressi per individuare i coordinatori ed i vice vicari provinciali.
• Le norme sono state emanate in attuazione dell’articolo 35 dello Statuto del Pdl: in particolare chi vorrá candidarsi alla guida dovrá rinunciare ad essere «membro del governo, presidente di Regione, assessore o capogruppo regionale, presidente di Provincia o assessore, sindaco o assessore del Comune capoluogo, sindaco di un Comune superiore ai 15mila abitanti». E’ prevista l’incompatibilitá anche con altre cariche ricoperte all’interno del partito, come ad esempio quelle di responsabile nazionale di settore, presidente di consulta nazionale e coordinatore o vice vicario regionale. E, ancora: non si potrá essere allo stesso tempo coordinatore provinciale e «membro di un Consiglio di amministrazione di societá o aziende a partecipazione dello Stato o delle Regioni o di enti locali territoriali» e nemmeno se «dipendenti del Pdl». Restano fuori soltanto i deputati e senatori che potranno essere contemporaneamente anche alla guida del partito provinciale. Per capire la portata "rivoluzionaria" del regolamento basta prendere il caso del Pdl salernitano.

• Gli attuali coordinatore e vice, Antonio Mauro Russo ed Antonio Iannone, se intenzionati a continuare, dovrebbero lasciare il ruolo di assessori a Palazzo Sant’Agostino. Ma resterebbero fuori anche tutti gli altri colleghi di Giunta, il presidente Cirielli e sindaci come Giovanni Romano, Pasquale Aliberti, Marco Galdi, Domenico Di Giorgio e Giovanni Moscatiello.
Mario De Fazio
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"La Città - 10.12 2011

venerdì 2 dicembre 2011

Nel Pdl c’è chi vuole Savastano sindaco


Agropoli. «Nino Savastano (foto) candidato sindaco di Agropoli per il Pdl alle prossime elezioni amministrative». E’ la proposta di un gruppo di sostenitori del Pdl agropolese, che nella querelle salernitana prende le parti dell’esponente Pd. « Dopo l’aggressione dell’assessore comunale di Salerno ad Antonio Russo, coordinatore provinciale del nostro partito e assessore provinciale, vogliamo fare una proposta. Stigmatizziamo - si legge in una nota - il comportamento dell’assessore Savastano, perché non si arriva alle mani, ma vogliamo candidarlo a sindaco di Agropoli. Il suo gesto violento nei confronti di Russo è condannabile, sotto l’aspetto fisico, ma non morale».

• Tra il direttivo agropolese del Pdl e i dirigenti provinciali da tempo non corre buon sangue. «Russo insieme al suo collega Antonio Iannone ci ha sempre snobbati - evidenzia la nota - Ci hanno mortificato con comportamenti politicamente poco costruttivi e, negli ultimi tempi, i dirigenti locali del nostro partito hanno alzato la voce perché non ne possono più. Il gesto di Savastano ci ripaga delle tante mortificazioni, dei soprusi e degli impedimenti subiti». A Russo e Iannone chiedono infine le dimissioni dagli incarichi di partito e dai rispettivi assessorati provinciali.
Angela Sabetta
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"La Città" 02.12.2011

domenica 27 novembre 2011

Sicurezza Stradale

Si è svolta ieri, 26 novembre, presso la P.zza Gloriosi di Torrione a Salerno, la prima una manifestazione sulla sensibilizzazione alla sicurezza stradale, ideata e realizzata dall'Assessore ai Trasporti e Mobilità della Provincia di Salerno Avv. Romano Ciccone.


"Dobbiamo sensibilizzare i nostri figli, i nostri ragazzi sul valore della vita, il bene più prezioso che esista e che non non può essere perduto per una semplice distrazione, per un bicchiere di alcool o per l'uso di una droga", ha affermato l'Assessore Ciccone, "Ovviamente non abbiamo la bacchetta magica ma, insieme con i presidi delle scuole e con il prefetto, lavoreremo insieme, in squadra, per attenzionare i ragazzi sul tema della sicurezza stradale, in tutto il territorio della Provincia di Salerno".





L'evento Securtir in tour "Non c'è vita da buttare...per non dimenticare", ha coinvolto la Polizia Provinciale, l'arma dei Carabinieri, l'Asl Salerno e varie associazioni ed enti che si sono alternate per tutta la giornata in diversi momenti di interazione con il pubblico.


E' stato inoltre allestito un tir, aperto ai visitatori, per presentare una ricca documentazione sulla sicurezza stradale, con una vera e propria sala conferenza in cui si è affrontato l'argomento "sicurezza stradale" con esperti tecnici, medici, ausiliari del 118, vigili del fuoco.


La campagna informativa si svolgerà anche in altre località: Roccadaspide, San Valentino Torio, Sapri, Sicignano degli Alburni, Giffoni sei Casali, Nocera Inferiore, Vallo della Lucania, Sala Consilina, Cava de' Tirreni.

Anna Katia Di Sessa

martedì 22 novembre 2011

Provincia, l’ex Bellacosa verso il ritorno nella giunta

Potrebbe esserci un ritorno, nel rimpasto che il presidente della Provincia, Edmondo Cirielli, sta preparando per la sua giunta. Il nome è quello di Adriano Bellacosa, assessore della prima ora con delega al contenzioso e al patrimonio, poi "sacrificato" nella corsa a sindaco di Nocera, finita con una sconfitta e con il successivo commissariamento del Comune. Bellacosa, che in questi mesi ha rivestito il ruolo di consigliere politico del presidente, potrebbe essere recuperato nel riassetto previsto per fine anno. Un rimpasto che vedrebbe uscire dall’esecutivo la vice presidente Anna Ferrazzano, Generoso Andria e forse altri due assessori.In entrata sono dati, con precedenza sugli altri, il presidente del consiglio Fernando Zara e un consigliere del Pdl tra Luigi Napoli e Domenico Di Giorgio. Napoli ha però messo in chiaro che non intende lasciare il posto di vice sindaco a Cava:«Amo la mia cittá e vi resterò. Per me il patto che ho stretto con i cavesi ha la prioritá, ho il dovere di essere prima di tutto al servizio della mia cittá».
"La Città" 22.11.2011

domenica 20 novembre 2011

Itinerari religiosi, record di richieste

Settanta buyers alla Borsa del turismo che oggi chiude i battenti. Ospite una delegazione dal Tatarstan
Archeologi a confronto su burocrazia e ricerca. Premiato Alberto Angela

• Gastronomia, mare e montagna, ma non mancano gli itinerari religiosi al centro del boom di richieste dei 70 buyers approdati ieri, da tutto il mondo, a Paestum, insieme al naturalista Alberto Angela che, davanti a una platea gremita, ha esordito: «Il passato ci può insegnare a capire il presente, ma anche ad accettare le sfide del futuro».



• Nell’ambito della 14esima Borsa mediterranea del turismo archeologico che giunge oggi al termine, l’archeologo ha ricevuto una targa consegnata dal presidente della Provincia Edmondo Cirielli. Angela ha fornito al pubblico un ritratto dell’antica Roma (ritenuta un modello perchè è stata la prima societá multietnica, laica e soprattutto promotrice di una moneta unica) al centro del suo volume "Impero: viaggio nell’impero di Roma seguendo una moneta". La Borsa ha poi ospitato il simposio sugli Stati Generali dell’Archeologia. Luigi Malnati, direttore generale per le antichitá del Mibac, ha centrato l’attenzione su Pompei: «Il rumore dei recenti crolli è spesso frutto di un avvitamento mediatico; il problema vero è che la cittá è l’esempio lampante dei frequenti cambi al vertice della gestione e della farraginosa burocrazia imposta per l’impiego dei fondi». Gli ha fatto eco Giorgia Leoni, presidente della confederazione italiana archeologi:«Bisogna semplificare almeno i piccoli interventi o l’appesantimento sará tale da non poter fare più nulla». Tra assaggi gastronomici e lezioni di archeologia sperimentale, quella di ieri è stata una giornata da record di presenze per l’evento ideato da Ugo Picarelli che, questa mattina, all’aeroporto di Pontecagnano, riceverá la delegazione proveniente dalla Repubblica di Tatarstan. Aeroporto per il quale Cirielli ha auspicato un rapido via libera ai lavori di adeguamento della pista e la realizzazione degli edifici per i cargo. Buone notizie giungono intanto da Francia, Slovacchia, Usa e Regno Unito, in cima alla classifica delle richieste per le location campane. (a.d.v.)
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"La Città" - 20.11.2011

sabato 19 novembre 2011

BMTA, Cirielli presenta la nuova Guida dei Musei provinciali

«La Provincia di Salerno possiede uno straordinario patrimonio culturale, dalla variegata composizione e dislocazione. I nostri musei archeologici, quelli della ceramica e delle arti applicate, i complessi monumentali e le prestigiose biblioteche, testimoniano la ricchezza di un territorio, da sempre, crocevia di popoli». Con queste parole, il presidente della Provincia di Salerno, on. Edmondo Cirielli, ha presentato, nell’ambito della BMTA, la “Guida del distretto culturale Musei provinciali”, realizzata dal Settore Musei e Biblioteche diretto da Barbara Cussino, con il contributo della Regione Campania.

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«Favorire la conoscenza dei beni culturali- aggiunge Cirielli- agevolarne la fruizione, valorizzarli e renderli sempre più accessibili è l’obiettivo della nostra Amministrazione. Con tale intento, consegniamo alla collettività questa pubblicazione: è il segno tangibile della volontà di rendere concretamente i beni culturali patrimonio di tutti».
La guida, presentata e distribuita gratuitamente alla Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico, è un volume di agevole consultazione e dalla grafica accattivante, di 130 pagine con i percorsi espositivi contrassegnati da colori diversi. Descrive, con un taglio divulgativo, ma puntuale, i Musei, le biblioteche, i plessi monumentali e archeologici della Provincia di Salerno con un ricco corredo fotografico.
«Ai tanti turisti che scelgono la nostra provincia – aggiunge l’assessore al Patrimonio Salvatore Arena – vogliamo suggerire la scoperta di percorsi alternativi rispetto ai consueti circuiti, per far conoscere la ricchezza di tutto il nostro territorio e, in questo modo, garantire ad esso ulteriori opportunità di crescita».

giovedì 17 novembre 2011

Cirielli nella top ten dei deputati

Ottavo per indice di produttivitá e presenze
DI GIANNIGIANNATTASIO

• Edmondo Cirielli è il parlamentare salernitano al top della classifica per indice di produttivitá e per presenze.
• E’ quanto emerge dal secondo rapporto sull’attivitá parlamentare redatto dall’associazione Openpolis. Cirielli, infatti, è entrato a far parte del gruppo dei primi dieci deputati, classificandosi all’ottavo posto, con in indice di produttivitá pari a 689,5 e un tasso di assenza del 5,01%. In pratica. il deputato del Pdl - che è anche presidente della della Provincia di Salerno - nel corso della legislatura ha finora collezionato 470 assenze su 9.378.
• Meglio di lui, in quanto a tasso di assenze, ha fatto solo il deputato del Pd Tino Iannuzzi, con appena lo 0,89 per cento (83 su 9.378). Iannuzzi, però, è staccato nella classifica generale classificandosi solo al 175mo posto, con un indice di produttivitá pari a 194,5. Alla determinazione di questo parametro concorrono una serie di dati sulla tipologia degli atti prodotti dal singolo parlamentare (produzione di leggi, voti, discussioni, emendamenti, interrogazioni, ecc.), sul consenso ricevuto dall’atto, sul suo iter. Insomma, nell’analizzare la produttivitá di un parlamentare si è tenuto conto non solo della quantitá degli atti proposti (spesso interrogazioni per compiacere specifiche categorie di elettori, a cui sovente non è data neanche una risposta), ma anche dell’efficacia, cioè del risultato che si è riusciti ad ottenere. E’ evidente che essendo Cirielli, esponente del partito di maggioranza nonché presidente della Commissione Difesa della Camera dei deputati, ha inciso molto di più di un parlamentare del Pd che è stato all’opposizione del governo Berlusconi. Scorrendo la lista dei deputati troviamo Mario Pepe (197mo) e Gerardo Soglia (287), entrambi confluiti nel gruppo Misto; Guglielmo Vaccaro (365mo) e Fulvio Bonavitacola (479) del Pd e Mara Carfagna (496), valutata però esclusivamente come deputato e non come ex ministro. Quanto ad assenze chi ne ha fatte di più tra i deputati salernitano è statoVaccaro con il 20,90%.
Sul versante del Senato, bisogna scorrere la classifica fino alla 95ma posizione per trovare il primo salernitano. Si tratta di Antonio Paravia, che ha un indice di produttivitá pari a 187,2 e un tasso di assenze del 2,03 per cento. Seguono Giuseppe Esposito del Pdl (123mo), Alfonso Andria del Pd (158), Vincenzo Fasano (251) e Franco Cardiello (305) del Pdl.
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"La Città" 17.11.2011

Cirielli promuove la politica turistica «Pil in aumento»

Meno contributi e più promozione E oggi apre la Borsa archeologica
«Negli ultimi due anni la Provincia ha invertito la tendenza nel settore turismo: l’85 per cento delle risorse che il centrosinistra destinava a contributi per associazioni, Comuni e privati, ora sono destinate alla promozione del territorio salernitano in Italia e all’estero». Parola del presidente Edmondo Cirielli, che oggi inaugura a Paestum la XIV edizione della Borsa mediterranea del turismo archeologico. Sulla promozione turistica snocciola i numeri:

«Basti pensare che nel 2005 la spesa per contributi era di euro 10 milioni, con un budget di soli 510mila euro per la promozione del territorio, mentre nel 2011 l’Amministrazione provinciale ha riservato 312mila euro ai contributi e 1 milione a pubblicitá e promozione turistiche». Un’inversione di tendenza a cui collega i dati positivi per il comparto: «Nonostante il momento difficile, registriamo in +2,53 del Pil per le imprese del settore turistico, con un incremento del 2,6 per cento dei visitatori stranieri e del 27 negli arrivi e nelle presenze negli hotel di lusso».
"La Città" - 17.11.2011

mercoledì 16 novembre 2011

Governo, Cirielli dice no all’incarico

palazzi e manovre
Colloquio con i vertici del Pdl: «Ho manifestato la mia indisponibilitá»
Non sarò tra chi boicotta ma resterò vigile su tutti i provvedimenti Il Parlamento è centrale
La mia scelta è dettata dalla coerenza Sostengo un esecutivo con soli tecnici
DICLEMY DE MAIO

«Ho giá manifestato, nelle sedi opportune, la mia indisponibilitá». Così Edmondo Cirielli frena le manovre romane che ipotizzavano per lui un ingresso nel Governo Monti. Il "no grazie" è stato comunicato al segretario nazionale del Pdl, Angelino Alfano.



• Per il presidente della Provincia si era immaginato un incarico di sottosegretario (alla Difesa o alla Giustizia) qualora i partiti accogliessero l’invito di Monti ad affiancare ai ministri tecnici dei "vice" di estrazione politica. Il Pdl aveva espresso un orientamento negativo, ma intanto erano partite le consultazioni informali per individuare i papabili. Cirielli, giá in predicato per un posto di sottosegretario all’insediamento del Governo Berlusconi, era uno di questi. Lui, però, ha fatto sapere di non essere disponibile, preferendo mantenere il ruolo parlamentare di presidente della commissione Difesa. «I motivi di questa scelta - ha spiegato - sono dettati innanzitutto dalla coerenza politica: ho sostenuto dall’inizio e ribadisco tuttora che il nuovo Governo dovrá essere composto esclusivamente da tecnici. Inoltre, ritengo che in un momento simile la centralitá del Parlamento vada esaltata, e il ruolo di presidente della commissione Difesa della Camera dei deputati mi consente di lavorare al meglio nell’interesse delle Forze Armate e dell’Italia». Restare fuori dall’esecutivo gli permetterá anche di assumere con maggiore serenitá posizioni di distinguo.Ha giá anticipato, ad esempio, che non voterá un’eventuale introduzione della patrimoniale. «Non sarò tra quelli che boicottano il Governo, e quando sarò in disaccordo mi limiterò all’astensione - ha precisato - Ma è sicuro che resterò vigile su tutti i provvedimenti».Il suo sostegno all’esecutivo tecnico lo ha motivato con la necessitá di garantire alla Nazione «una tregua politica nell’interesse generale».E chiude il discorso su nuovi incarichi sottolineando che «in ogni caso, in una fase così delicata per il mio partito, non è certo l’affermazione personale che mi preme».



• Sul mandato del premier incaricato Mario Monti fa previsioni di lunga vita: «Conterá - spiega - il "partito della pensione" in Parlamento, numeroso e trasversale. Io sono parlamentare giá da dieci anni, quindi non vi appartengo, ma ci sono moltissimi colleghi nominati con questa legge vergognosa che pretendono la pensione». E che quindi hanno tutto l’interesse a rimanere in carica il più a lungo possibile.Tanto più che molti non hanno la certezza di essere, e meno ancora quella di essere eletti.«Solo il trenta per cento di senatori e deputati del Pdl - affonda Cirielli - meriterebbe di essere ricandidato se si votasse con la lista bloccata. Quel trenta per cento che rappresenta realtá territoriali e quindi ha una vera base elettorale. Se invece si votasse con il sistema delle preferenze, allora molti probabilmente non meriterebbero la ricandidatura. E sarebbe necessario fare le primarie anche per deputati e senatori».
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"La Città" - 16.11.2011

martedì 15 novembre 2011

Per Cirielli è in serbo un posto nel Governo E lui cambia la giunta

Il parlamentare potrebbe avere un incarico di sottosegretario Poltrona di assessore a Zara e Viterale.In corsa Di Giorgio e Napoli

DICLEMY DE MAIO

• Il tam tam parte dai palazzi romani e arriva forte e chiaro nelle stanze della Provincia, dove sono in molti a parlare di un possibile ingresso del presidente Edmondo Cirielli nel Governo Monti.Per lui è in caldo un posto di sottosegretario, non si sa se alla Giustizia o alla Difesa, anche se l’incarico è per adesso sospeso a molti "se". Innanzitutto quello sulla tipologia dell’esecutivo, perché se Monti vorrebbe affiancare ai ministri tecnici dei sottosegretari di estrazione politica, i partiti (Pdl in primis) recalcitrano. L’altro dubbio riguarda lo
stesso Cirielli, che pare preferisca mantenere la presidenza della Commissione Difesa. Il suo nome, però, circola. E, nel caso di via libera a un governo misto tecnico/politico, avrebbe il sostegno del presidente dei senatori Pdl, Maurizio Gasparri.



• Cirielli per ora non ne fa parola. Si limita a dire che il passo indietro di Berlusconi era necessario («perché l’Italia è sotto un’usura internazionale che altrimenti ci avrebbe fatto fallire») e che valuterá il nuovo Governo per quello che fará: «Non sarò tra quelli che boicottano, quando non condivido mi asterrò. Ma resterò vigile».Non voterá, ad esempio, un’imposta patrimoniale («esproprio di stampo comunista»), mentre è favorevole a un "prestito forzoso" che imponga l’acquisto di titoli di Stato. In attesa delle decisioni romane, prepara il rimpasto in giunta. «Avverrá in due o tre fasi - conferma - e la prima ci sará subito dopo il congresso (previsto per dicembre ndr). Terrò conto delle votazioni per il direttivo del partito, che esprimerá il radicamento territoriale. Secondo le indiscrezioni, i primi a uscire dall’esecutivo saranno la vice presidente Anna Ferrazzano (che lascerá ad Antonio Iannone il ruolo di numero due) e gli assessori ad attivitá produttive e agricoltura (Generoso Andria e Mario Miano). A sostituirli saranno un consigliere del Pdl (in corsa ci sono il sindaco di Montecorvino Pugliano, Domenico Di Giorgio, e il vicesindaco di Cava, Luigi Napoli), il presidente del consiglio Fernando Zara (eletto in Alleanza per Cirielli) e Amelia Viterale di Democrazia Federalista. In consiglio subentreranno il consigliere comunale Giuseppe Zitarosa per il Pdl, VincenzoSiano (salernitano, presidente dell’Opera invalidi Onmic) in Alleanza per Cirielli, e Vincenzo Paolillo (di Pagani) in Dfc.
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"La Città" - 15.11.2011

venerdì 11 novembre 2011

In Provincia si va al rimpasto

«Gli assessori non hanno vinto un concorso»

Altro che lasciare. Il presidente della Provincia Edmondo Cirielli "raddoppia". Niente dimissioni, via libera al rimpasto in Giunta, congresso da fare anche se dovesse essere posticipato e rilancio dell’azione amministrativa e soprattutto della proposta di Regione autonoma del Principato. Dinanzi a circa 400 fedelissimi riuniti al Grand Hotel per fare il punto su due anni e mezzo di governo provinciale, il leader del Pdl salernitano ieri sera ha tracciato il percorso che il partito dovrá seguire. A cominciare dalle voci di un possibile cambio della guardia al vertice di Palazzo Sant’Agostino a causa dell’incompatibilitá per il doppio ruolo di presidente di provincia e deputato. Vicenda che, dopo la sentenza della Consulta, è approdata alla Giunta per le elezioni di Montecitorio. «L’incompatibilitá giuridicamente non c’è - ha dichiarato Cirielli -. E’ solo una vicenda politica: la Corte costituzionale si può esprimere su casi specifici ma a me nessuno ha fatto ricorso e quindi in ogni caso per me non varrebbe il principio giuridico». Inoltre «quando mi sono candidato gli elettori sapevano benissimo che avevo altri ruoli».
• Cirielli ha poi confermato le voci di un possibile rimpasto in Giunta: non perché propedeutiche ad imminenti elezioni ma per «dare occasione ad alcuni consiglieri e a primi dei non eletti di avere rappresentanza».



«Io sono stato eletto - ha aggiunto sgomberando il campo da eventuali "mal di pancia" interni - gli assessori non hanno vinto un concorso, sono uomini di partito e faremo una rotazione un po’ alla volta». Stessa chiarezza anche sul congresso provinciale che slitterá a data da destinarsi:«Ho parlato con Alfano- e insieme valutavamo che sarebbe una cosa negativa non farlo. Il partito non è in fase di sbaraccamento o liquidazione». (m.d.f.)
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"La Città" 11.11.2011

martedì 1 novembre 2011

Pdl, Cirielli fa il pieno di tessere

L’ala che fa riferimento al presidente ne ha presentate circa 20mila

Circa venticinquemila tessere in tutta la provincia di Salerno, di cui circa i quattro quinti espressione dell’area Cirielli ed il restante dell’ala Carfagna. Due date, il 26 e 27 novembre prossimi, individuati da una circolare dei vertici nazionali del partito per tenere il congresso provinciale. E giá un candidato in pole position per la corsa al ruolo di coordinatore.



• Ieri si è chiuso ufficialmente il tesseramento del Pdl: secondo i calcoli dei vertici della formazione politica di via Porta Elina, in assenza di cifre precise - di fatto il tesseramento è andato avanti fino a mezzanotte ed esiste la possibilitá di iscriversi anche online sul sito del Pdl - il numero di tessere sottoscritte dovrebbe aggirarsi intorno a quota venticinquemila. Il gruppo che si riconosce nella leadership del presidente provinciale Edmondo Cirielli avrebbe fatto, come da pronostico, la parte del leone, con oltre ventimila tessere. Le adesioni - consegnate nella mattinata di ieri di persona dai vertici provinciali del partito agli uffici della sede nazionale del Pdl, in via dell’Umiltá a Roma - ammontavano a 16.110. A queste vanno aggiunte altre duemila giá "caricate" nel sistema informatico ed un altro paio di migliaia spedite per corrispondenza. L’area che ha nel ministro Mara Carfagna il proprio punto di riferimento dovrebbe aver portato a casa tra le quattro e le cinquemila adesioni. Le cifre precise saranno rese note entro una settimana: l’iter precongressuale, infatti, prevede che le tessere vengano inserite in un sistema che provvederá a contarle e a produrre l’elenco definitivo. Una settimana prima della celebrazione del congresso scadranno i termini per la presentazione delle mozioni a cui saranno collegate le liste. Intanto una circolare del partito ha individuato nell’ultimo fine settimana di novembre la data ottimale per svolgere i congressi provinciali da tenersi in contemporanea in tutta Italia in una sorta di election-day del Pdl. Le date individuate dai vertici nazionali sarebbero sabato 26 e domenica 27, anche se la mole di tessere accumulate in tutto il Paese potrebbe far slittare di qualche giorno l’appuntamento. Non è ancora chiaro se l’ala Carfagna presenterá una mozione distinta da quella del presidente Cirielli o si arriverá ad una soluzione unitaria. In questi giorni i cirielliani fisseranno incontri in cui verranno messi a punto programma e squadra e si tenterá di arrivare alla definizione de candidato.



• Il nome più caldo sembra essere quello dell’assessore provinciale Antonio Iannone, fedelissimo dell’inquilino di Palazzo Sant’Agostino e forte dell’esperienza accumulata ai vertici del partito nel ruolo di vice di Antonio Mauro Russo. Proprio Iannone ieri è ritornato sull’argomento primarie, rispedendo al mittente le critiche mosse dal consigliere Antonio Cammarota. «Qualcuno ha iniziato dopo e confonde la storia con la propria storia personale - ha detto Iannone riferendosi all’ex capogruppo Pdl - Quindi non può ricordare che i primi a fare le primarie fummo noi di An nel 2004».
Mario De Fazio
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"La Città" - 01.11.2011

Gala Niaf, Cirielli sul palco d’onore al fianco di Obama

Il presidente della Provincia di Salerno, Edmondo Cirielli, ha partecipato a Washington, come ospite d'onore alla cena di gala organizzata dalla NIAF (National Italian American Foundation), la più influente delle associazioni degli italoamericani. Al gala annuale, svoltosi all'Hilton di Washington, ha pronunciato il discorso ufficiale il presidente americano, Barack Obama, che ha ricordato l'alleanza italo-americana e il contributo dato dalla comunità italiana agli Stati Uniti. Sul palco d'onore il presidente Cirielli. La giornalista italo-americana Maria Bartiromo, speaker della serata, ha salutato il presidente della Provincia, ha ricordato le sue origini salernitane ed ha elogiato le bellezze paesaggistiche della provincia di Salerno, in particolare le due costiere, Amalfitana e Cilentana. "Un'occasione unica –spiega Cirielli- che rinsalda lo spirito comunitario, e di forte richiamo all'estero per la promozione turistica delle eccellenze paesaggistiche e culturali del salernitano". La Provincia di Salerno ha partecipato a Washington al salone "ExpoItalia 2011", la vetrina internazionale del made in Italy promossa dalla National Italian American Foundation, con un proprio stand espositivo, visitato da numerose riviste di settore e da una troupe della CNN. Al salone "ExpoItalia 2011" era presente anche lo stand del CONI che ha promozionato i giochi della Provincia di Salerno 2012, che si terranno nella Valle dei templi di Paestum. Nel corso della due giorni, Cirielli è stato premiato dalla Niaf "per l'impegno e la dedizione nella promozione delle relazioni con l'Italia, e in particolare tra la provincia di Salerno e gli Stati Uniti". A consegnare il premio il vicepresidente executive della Niaf, Matthew Di Domenico, alla presenza della congresswoman, Geraldine Ferraro, della senatrice dello stato dell'Ohio, Capri Cafaro, e della fondatrice del National Organization of Italian American Women, Aieleen Riotto Sirey. Il presidente Cirielli ha poi incontrato l'ambasciatore italiano a Washington, Giulio Terzi di S. Agata. La delegazione della Provincia di Salerno era composta, oltre che dal presidente Cirielli, dal consigliere provinciale Simone Valiante, dal consigliere politico del presidente, Adriano Bellacosa, e dal dirigente del settore Turismo, Ciro Castaldo.

Anna Mollo

domenica 30 ottobre 2011

Primarie per le comunali La Carfagna d’accordo con la proposta di Cirielli

Il ministro auspica anche lo svolgimento di un congresso unitario La campagna di tesseramento al Pdl ha superato quota diecimila

Accoglie la proposta di istituire le primarie per la scelta dei candidati a sindaco nei comuni superiori a quindicimila abitanti, arrivando a dirsi "assolutamente d’accordo" sul tema con il presidente della Provincia Edmondo Cirielli. Ma non solo: in vista della chiusura del tesseramento del partito, prevista per domani, auspica un percorso all’interno del Pdl che porti ad "un congresso unitario". Il ministro Mara Carfagna sparge miele sulle ferite interne del partito.
• Apre al dialogo con l’ala maggioritaria sui temi delle primarie e del congresso. L’esponente del governo è intervenuta sulle due questioni a margine di un convegno sulla figura del Garante per l’infanzia tenutosi ieri mattina presso il Tribunale di Salerno. Tailleur nero d’ordinanza e tacchi bassi, "scortata" da alcuni fedelissimi come Antonio Lubritto e Matteo Cortese, la Carfagna si è detta favorevole all’istituzione delle primarie come strumento per l’individuazione dei candidati a sindaco nei comuni superiori a quindicimila abitanti, proposta avanzata soltanto il giorno prima dall’inquilino di Palazzo Sant’Agostino. «Sono assolutamente d’accordo. Le primarie - ha detto - sono uno strumento formidabile per dare agli elettori la possibilitá di designare il candidato sindaco che dovrá poi confrontarsi nella competizione elettorale». Sollecitata sulla chiusura del tesseramento del Pdl, e sul successivo congresso che dovrebbe tenersi verso la fine dell’anno, la titolare del dicastero per le Pari opportunitá ha lanciato un ulteriore segnale distensivo al presidente Cirielli, augurandosi che «si arrivi ad un congresso unitario».



• Se la Carfagna si è detta completamente d’accordo con le primarie, il consigliere provinciale Antonio Cammarota ha invece criticato duramente l’ultima uscita di Cirielli. L’ex capogruppo del Pdl in Provincia, presente al convegno di ieri mattina, non si è lasciato sfuggire l’occasione per criticare ancora una volta il "metodo Cirielli".
• «La proposta del presidente sulle primarie è un tardivo espediente dilatorio e precongressuale - ha attaccato - dopo aver imposto Ferrazzano e Bellacosa come candidati ed aver distrutto la crescita del centrodestra a Salerno e Nocera Inferiore». Il consigliere provinciale - che dopo la rottura con Cirielli si è progressivamente avvicinato all’ala Carfagna - ha inoltre ricordato di aver invocato in tempi non sospetti le primarie. «Quando proposi tale strumento mi fecero una risata in faccia e mi dissero che erano cose di sinistra quando invece tra i primi a parlarne era stato Alemanno».
• L’idea delle primarie piace invece ad Antonio Mola, esponente di Giovane Italia, che in una nota ha sottolineato «la rinnovata volontá di riaprire processi politici, ampi e partecipati, lontani da logiche autoreferenziali». Intanto scadrá domani il termine per il tesseramento al Pdl. Le tessere in provincia dovrebbero superare quota diecimila.
Mario De Fazio
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"La Città" - 30.10.2011

martedì 25 ottobre 2011

Lazio, si dimettono gli assessori Pdl scontro finale tra Galan e Polverini


Martedì mattina gli esponenti del Popolo delle Libertà hanno rimesso il mandato in polemica con la decisione del Governo di portare il Piano Casa alla Consulta

ROMA - Il ricorso alla Cortecostituzionale proposto dal Governo sul piano casa della Regione costringe gli assessori della giunta Polverini alle dimissioni. E la governatrice attacca: «Il governo Berlusconi è ostile alla Regione Lazio». Raggiunge il calor bianco lo scontro dentro al Pdl, dopo che Palazzo Chigi ha accolto la «richiesta di impugnativa», presentata dai ministri dei Beni Culturali Galan e dell'Ambiente Prestigiacomo. Mibac e dicastero dell'Ambiente contestano una parte del Piano Casa della Regione Lazio - una legge regionale che dovrebbe essere pubblicata in Gazzetta Ufficiale mercoledì 26 ottobre - specie nella sezione che riguarda le contestatissime norme sui 60 porti, quelle sui limiti di edificabilità nelle zone A e B di parchi e riservee (a rischio con la nuova legge) la pista di sci al Terminillo. Nella mattinata di martedì 25 tutti gli assessori regionali del popolo della libertà si sono dimessi.

«SCELTA INCOMPRENSIBILE» - In una lettera consegnata alla presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, gli assessori spiegano di ritenere «incomprensibile una scelta che mette in discussione uno dei punti qualificanti del programma elettorale, come più volte ribadito dallo stesso Presidente Berlusconi, e ritengono inaccettabile che la scelta sia maturata senza un confronto di merito rispettoso dei normali ruoli istituzionali». I dieci assessori pidiellini - Francesco Lollobrigida, Fabio Armeni, Giuseppe Cangemi, Stefano Zappalà, Pietro Di Paolo, Luca Malcotti, Angela Birindelli, Gabriella Sentinelli, Marco Mattei, Fabiana Santini - contestano la decisione presa dal Consiglio dei ministri di impugnare la legge 10/2011 approvata dalla Regione Lazio in agosto.
Nei giorni scorsi pur di fermare il Piano Casa del Lazio, Giancarlo Galan aveva promesso - in una intervista al Corriere della Sera - le sue dimissioni dal Pdl se il Consiglio dei ministri non avesse deciso di impugnare il Piano varato dalla giunta Polverini.

Regione Lazio: la giunta al completo (Lapresse)
Regione Lazio: la giunta al completo (Lapresse)
«COSI’ SI AGISCE CONTRO CITTADINI LAZIO» - Martedì, nella loro comunicazione gli assessori hanno valutato «che agire contro le aspettative legittime dei cittadini laziali rende impossibile trasmettere ai territori quei valori da tutti noi (ndr. del Pdl) condivisi ostacolando l’impegno amministrativo costante e ampiamente riconosciuto per lo sviluppo economico e sociale della nostra Regione». Per queste ragioni, concludono nella comunicazione gli assessori, «rassegnano le dimissioni dalla carica assessorile rimettendo le deleghe nelle mani della presidente della Regione Renata Polverini».

PD: FERMATA DEREGULATION SELVAGGIA - «Bene hanno fatto gli assessori Pdl a rassegnare compatti le dimissioni e riconsegnare le deleghe», commenta Carlo Ponzo, consigliere Pd in Regione Lazio. «Lo sfascio della Giunta regionale è la naturale conseguenza di quanto andiamo dicendo da mesi - prosegue Ponzo -: una conclusione inevitabile dovuta all’ostinata chiusura e arroganza di un centrodestra che non ha ascoltato né i rappresentanti del territorio (Comuni e Province) né il Partito Democratico. Ora anche il Consiglio dei ministri conferma tutti i nostri rilievi. Il Piano Casa è stato utilizzato come cavallo di Troia per dare il via alla deregulation selvaggia di norme, vincoli e piani regolatori a vantaggio dei grandi speculatori e non dei cittadini del Lazio». Caustico un altro consigliere Pd, Enzo Foschi: «Siamo chiaramente davanti a un’arlecchinata dei teatranti del Pdl che si esibiscono sul palco della Giunta regionale. Pronostico il ritorno all’ovile dei fieri condottieri nel giro di qualche ora».

ALEMANNO SOLIDALE - «Siamo al fianco della presidente Polverini in questa incomprensibile vicenda dell'impugnatura da parte del governo del piano casa del Lazio» ha detto il sindaco di Roma, Gianni Alemanno.

Alessandro Fulloni
25 ottobre 2011 19:14© RIPRODUZIONE RISERVATA

Cirielli apre alla "Grande Lucania"

Bilancio di due anni a Palazzo Sant’Agostino: «Abbiamo qualificato la spesa, peccato che nel Pdl qualcuno non capisca»
Allo studio l’annessione alla Basilicata: «Non resteremo con Napoli»
DICLEMY DE MAIO

• «La Grande Lucania non è un’idea peregrina».Edmondo Cirielli prepara il piano "b", e dopo la bocciatura delle referendum sul Principato segue la doppia strada della giustizia internazionale («Ricorreremo a Strasburgo o a Ginevra») e dell’asse con la Basilicata.
• Lo ha confermato ieri, a margine della presentazione del volume sui primi due anni di amministrazione in Provincia: «La prima opzione resta quella di una Regione autonoma insieme a Salerno e Avellino.Ma se vogliono tenerci per forza con Napoli, continuando a fregarci i nostri soldi (perché ci restituiscono meno delle tasse che paghiamo), faremo in modo che non accada».La strada potrebbe essere quella dell’annessione alla Basilicata, proposta dal comitato Grande Lucania e ricordatagli sabato dalla presidente Tiziana Bove Ferrigno. Il presidente della Provincia la sta valutando, e intanto sferra un nuovo attacco ai giudici della Corte costituzionale, accusati di aver confezionato una sentenza politica che smentisce la Cassazione e invitati «a studiarsi un po’ la Carta costituzionale».
• Il progetto del Principato lo aveva anche inserito nel libro sul suo biennio a Sant’Agostino.Vi resta, perché al momento della stampa la sentenza non c’era ancora, e affianca un excursus sulle attivitá dell’ente che Cirielli riassume nel concetto di "spesa qualificata". «Abbiamo risanato le finanze senza tagliare i servizi - dichiara - Oggi investiamo di più nella manutenzione di strade e scuole e spendiamo molto meno in convegni ed eventucci. Anche nella promozione turistica abbiamo deciso di puntare su pochi, grandi eventi che portano un ritorno vero». Con questa linea conta di far fronte ai tagli del Governo (trenta milioni) e ai vecchi debiti dell’ente, per i quali sono giá stati pagati 16 milioni e si prevede di doverne sborsare altri 14. Poi cita gli interventi sulla burocrazia («La dirigenza della Provincia è una Ferrari che prima non era utilizzata.D’altronde non si applicava neanche l’informatica), i progetti ripresi (come Fondovalle Calore e Aversana) il rafforzamento della Protezione civile e i nuovi fondi ottenuti tramite la Regione, «con un raddoppio da 200 a 400 milioni». Ma ammette anche un’amarezza: «Non tutti i politici del Pdl hanno compreso l’importanza storica di aver conquistato la Provincia. Non hanno capito che gli elettori ci hanno votato per cambiare le cose, e qualcuno è andato via perché aveva immaginato che qui ci fosse un piatto da dividere. Dispiace, ma sono cose che riguardano solo il dieci per cento del partito».
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"La Città" - 25.10.2011

domenica 23 ottobre 2011

Principato, Cirielli va a Strasburgo

a bocciatura del referendum
«Sentenza politica e incostituzionale, farò ricorso allaCorte europea»

Provincia versus Corte Costituzionale. Lo scontro è aperto, e a fare da arbitro saranno chiamati i giudici europei di Strasburgo.Lo ha ufficializzato Edmondo Cirielli, annunciando ricorso contro la decisione della Consulta che, di fatto, tarpa le ali al referendum per la Regione autonoma di Salerno. «E’ una sentenza incostituzionale - tuona il presidente di Palazzo Sant’Agostino - Una sentenza che abroga l’articolo 132 della Costituzione, rendendolo inattuabile.Noi ricorreremo alla Corte internazionale di giustizia, perché la Corte costituzionale può annullare le leggi ordinarie ma certo non i princìpi della Costituzione».
• La sentenza, depositata l’altro ieri, stabilisce che per attivare il referendum istitutivo di una nuova Regione non basti la richiesta di un terzo delle popolazioni che intendono rendersi autonome (pronunciata tramite deliberazioni dei consigli comunali) ma che il quorum vada calcolato sull’intera popolazione regionale, e che quindi siano necessarie le delibere anche di una parte delle altre Province e Comuni campani. Una follia giuridica secondo il presidente Cirielli: «E’ ovvio - sottolinea - che le altre amministrazioni non siano interessate e che le deliberazioni non saranno mai abbastanza. Inoltre, anche se riuscissimo ad arrivare al referendum, non potremmo raggiungere il quorum, perché negli altri territori non andrebbero a votare». Per questo parla di una sentenza che costituisce una gravissima lesione del diritto di autodeterminazione dei popoli sancito dall’articolo 1 della Carta delle Nazioni Unite, e ha deciso di ricorrere alla Corte di Giustizia dei diritti dell’uomo che ha sede a Strasburgo. «Sono particolarmente sconvolto - aggiunge - che anche la Corte costituzionale faccia politica, calpestando il diritto. Questa sentenza sottopone la volontá dei salernitani a quella del resto della Campania, tradendo la lettera e lo spirito della Costituzione. La nostra istanza è di sovranitá, non di natura amministrativa. Chiediamo di promulgare leggi per il nostro territorio e di gestire le risorse economiche provenienti dalle tasse per la crescita e lo sviluppo della nostra comunitá territoriale».



• Chi invece condivide la pronuncia della Consulta è il consigliere regionale dell’Udc, Luigi Cobellis: «Abbiamo detto sin dall’inizio che l’idea del Principato non era attuabile. Oggi si conferma che a questo progetto mancava non solo il radicamento storico e politico ma anche quello politico».Cobellis definisce scomposta la reazione di «chi pensa di dare lezioni di costituzionalitá alla Corte costituzionale», e non rinuncia a una stilettata politica: «Con la bocciatura del suo progetto più ambizioso, di certifica il fallimento della politica conflittuale messa in campo da Cirielli». (c.d.m.)
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"La Città" - 23.10.2011

sabato 22 ottobre 2011

Stop al doppio incarico, avanza la Ferrazzano

Potrebbe entrare in Parlamento o guidare Palazzo Sant’Agostino fino al voto

«Le sentenze della Consulta non si giudicano e non si commentano, si rispettano». Così il ministro delle Pari opportunitá Mara Carfagna a margine del primo incontro del Corso di formazione politica apertosi ieri all’hotel Mediterranea. «Credo che alla base di questa decisione - ha commentato la Carfagna - ci sia la consapevolezza che non si possano svolgere contemporaneamente due incarichi estremamente impegnativi». Lei stessa, tuttavia, conserva - legittimamente - un doppio incarico, quello di ministro e di deputato.
• La decisione della Consulta rischia di stravolgere la fisionomia attuale di molti organi elettivi: tra parlamentari nazionali ed eurodeputati, sono oltre 120 i politici chiamati a scegliere quale ruolo ricoprire d’ora in avanti. Tra essi quattro presidenti di provincia campani: Luigi Cesaro (Napoli), Edmondo Cirielli (Salerno), Cosimo Sibilia (Avellino), tutti del Pdl, e l’Udc Domenico Zinzi (Caserta). «In gioco non c’è il futuro di Cirielli», commenta il presidente salernitano. Cosa fará? «Per ora prendo atto della sentenza, poi seguirò le linee del partito».




• Dalla sua decisione dipendono le sorti del suo vice in Provincia, Anna Ferrazza-no: se Cirielli sceglierá di rimanere alla guida dell’Ente, gli subentrerá in Parlamento come primo dei non eletti del collegio Campania 2. Se, al contrario, la scelta dovesse cadere sullo scranno di deputato, sarebbe la Ferrazzano a guidare la Provincia fino alle elezioni amministrative. Ma la vera incognita, che condizionerá qualsiasi decisione, è il rischio di elezioni politiche anticipate. (c.p.)
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"La Città" - 22.10.2011

La Consulta "chiude" ilPrincipato


Depositate le due sentenze della Corte costituzionale. Niente referendum sulla nuova Regione: «Sono indignato, salernitani defraudati»
E Cirielli dovrá scegliere tra presidenza della Provincia e seggio alla Camera



Con due sentenze della Corte costituzionale, depositate ieri, il presidente Cirielli "perde" il Principato e rischia di perdere anche la Provincia. La Consulta, infatti, ha dichiarato «non fondata» la questione di legittimitá costituzionale relativa alla procedura per l’indizione del referendum che dovrebbe portare alla nascita di una nuova Regione: il Principato di Salerno, appunto.
• Non solo: con la sentenza numero 277, immediatamente precedente, ha anche dichiarato incostituzionale la norma che prevede che la carica di parlamentare non sia incompatibile con quella di sindaco di un Comune con popolazione superiore a 20mila abitanti. Decisione, quella dei giudici costituzionali, che ha l’effetto di rendere, di fatto, impossibile il doppio incarico: non si potrá più ricoprire il ruolo di deputato o senatore e, contemporaneamente, quello di amministrare di un ente di dimensioni medio-grandi. Come la Provincia.
• Ma è soprattutto la decisione sul ricorso relativo al Principato che brucia. La "bocciatura" non è legata al particolare, pure evidenziato nella sentenza, della «singolaritá della denominazione che si intende attribuire alla istituenda Regione». La Corte costituzionale ha ritenuto che per far scattare il meccanismo referendario, che è alla base della creazione di una nuova Regione, non fossero sufficienti le deliberazioni degli organismi consiliari dei Comuni che rappresentano un terzo della popolazione che entrerebbe a far parte del nuovo ente, ma che occorresse anche il pronunciamento delle amministrazioni "controinteressate", e cioè una parte delle altre Province e Comuni campani.
• «Sono indignato, non pensavo che si potesse calpestare così la Costituzione» ha commentato il prescindente della Provincia, Edmondo Cirielli. «Una sentenza incostituzionale che dileggia l’articolo 132 della Costituzione con motivazioni assolutamente risibili». Due sentenze pubblicate ieri, ma che, ironia della sorte, erano state emesse il 17. Problemi di cabala? Macché «è una sentenza assolutamente politica che ci costringe ad essere sottoposti ad altre comunitá - aggiunge Cirielli - Ci negano di fare leggi per il nostro territorio e in questo modo saremo depredati delle nostre risorse come avviene da sempre». Ed il riferimento è alla Regione «abbiamo il 10% quando ci spetta il 20 nonostante Caldoro, che malgrado quello che dice De Luca al quale dimostreremo che questa Regione non ci penalizza, stia sbloccando fondi come quelli per l’edilizia scolastica». Ricorrere alla Corte di Giustizia dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo è l’ipotesi di Marco Galdi sindaco di Cava de’ Tirreni che difese le ragioni del Principato davanti alla Consulta. «Impossibile rimettere in moto il procedimento - spiega - chiedendo di far affrontare la questione ai consigli comunali e provinciali delle altre zone della regione o, ancora peggio, di chiamare le popolazione di quei territori al referendum. Le altre province non hanno interesse a staccarsi e, alla stessa stregua, i loro cittadini non vedrebbero l’utilitá di andare a votare per l’autonomia della provincia di Salerno. Per questo stiamo valutando, più che altro, l’ipotesi di ricorrere alla Corte di Giustizia dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo e di appellarci all’articolo 1 della Carta delle Nazioni Unite che sancisce il diritto di autodeterminazione dei popoli». (red.cro.)
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"La Città" - 22.10.2011

martedì 4 ottobre 2011

Galdi alla Corte Costituzionale

SU "YOU TUBE"

Pubblicato su "you tube" l’intervento integrale che il sindaco Marco Galdi, insieme a Francesco Fasolino, capo di gabinetto del presidente della Provincia, Edmondo Cirielli, ha tenuto lo scorso 20 settembre dinanzi ai giudici della Corte costituzionale. In particolare il primo cittadino, che è anche professore associato di diritto costituzionale all’universitá di Salerno, ha relazionato sull’ordinanza del 2 febbraio scorso della Cassazione, per sostenere le ragioni del via libera agli strumenti consultivi per l’istituzione del Principato di Salerno.
• La formazione di una realtá regionale autonoma è voluta fortemente da Cirielli che, in questo modo, vorrebbe svincolarsi dal "napolicentrismo" per attrarre più risorse nel territorio salernitano. Sul progetto, peraltro, hanno espresso un parere tutti i comuni provinciali. In particolare a Cava il consiglio comunale ha approvato, a maggioranza dei presenti, l’idea della nascita del Principato. In ogni caso a giorni si dovrebbe apprendere il responso della consulta. (a.c.)
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"La Città" 04.10.2011

sabato 24 settembre 2011

Cirielli: «Riconferma Russo? Se ne discuterà»

Durante la seduta del consiglio provinci è stato impossibile non notare l’assenza dell’assessore Antonio Fasolino. L’esponente della giunta Cirielli ha avuto, infatti, nei giorni scorsi una forte discussione con il coordinatore provinciale del PdL Antonio Mauro Russo in merito alla posizione assunta dal coordinatore regionale Nicola Cosentino.

L’ex sottosegretario, infatti, ha chiesto al presidente Stefano Caldoro di cambiare la linea amministrativa in Regione e di inserire più politici e meno tecnici all’interno della giunta di Palazzo Santa Lucia. Questa posizione è stata criticata da Fasolino, uomo da sempre molto vicino al Governatore campano, e ha scaturito la replica di Russo in difesa di Cosentino e successivamente ha portato anche alle dimissioni da vice coordinatore provinciale del PdL dello stesso Fasolino. Ieri è intervenuto sulla vicenda direttamente il presidente della Provincia Edmondo Cirielli. “Io non metto le persone in giunta in base al loro partito di appartenenza. L’assessore Antonio Fasolino fa parte della mia giunta perché è una persona capace. Egli ha contribuito al progetto di vittoria che abbiamo messo in campo e sono anche molto contento del suo lavoro. Credo – ha dichiarato Cirielli - che sia in atto una polemica tutto sommato evitabile, quella tra il coordinatore Russo e l’assessore Fasolino, ma che è comprensibile in quanto dettata anche da rapporti amicali. Non ci dimentichiamo, infatti, che nella fondazione del PdL Fasolino viene dal Nuovo P.S.I di Caldoro mentre Russo dal partito di Forza Italia. C’è un piccolo contrasto tra Caldoro e Cosentino e ovviamente ognuno di loro prende un po’ la parte per i propri amici ma sono convinto che si tratta di una dialettica ordinaria che rientrerà presto”.
Conversando con i giornalisti prima della seduta del consiglio, il presidente Cirielli ha parlato anche del futuro congresso provinciale del PdL. “Anche noi faremo il nostro congresso. A Salerno c’è una linea unica e il 99% del partito è unito e credo che non ci saranno problemi a individuare tutta la classe dirigente locale”. E sulla possibile riconferma di Antonio Mauro Russo alla guida del partito salernitano Cirielli non si è sbilanciato: “Il congresso si farà e di questo se ne discuterà al momento opportuno”.
Sulla posizione assunta dal PdL regionale in merito al comportamento politico dell’Udc, Cirielli ha auspicato un chiarimento con il partito di Pierferdinando Casini criticando contemporaneamente il leader regionale Ciriaco De Mita. “Credo che bisogna ragionare sul problema principale che non è l’Udc ma De Mita. L’Udc – ha dichiarato ancora Cirielli - deve far parte della maggioranza ma è De Mita che applica la politica dei due forni. E il Popolo della Libertà, giustamente, dice che l’Udc non può pensare di governare con il centrodestra alla Regione e poi in provincia di Salerno fa l’opposizione al PdL o in altri comuni si allea con il Pd. E’ in atto, in questo momento, anche un braccio di ferro nell’Udc in quanto il presidente della Provincia di Caserta Domenico Zinzi e l’assessore regionale Pasquale Sommese stanno ponendo il problema dell’incoerenza di De Mita che – ha concluso Cirielli - ormai dura da cinquanta anni e che non si può risolvere in pochi giorni”.

http://www.cronachesalerno.it/web/index.cfm?box=home&azione=dettaglio_articolo&idmastro=DBE730B1-09BA-4685-D7134295CDF4CBB0&id_articolo=DA1F44A4-1DEA-4170-A49CA51D65A2A0A6&id_luogo=1&nomeluogo=&banner=

Legge elettorale, Cirielli ha un suo testo

L’assemblea consiliare approva l’atto di indirizzo contro il "porcellum". Battibecco tra il presidente e Cammarota

Proposta di legge per estendere al Parlamento il sistema di voto delle Province
Recepiti in bilancio due milioni di debiti per vecchie pendenze
DICLEMY DE MAIO

• Debiti e proposte di legge nel consiglio provinciale di ieri, che ha dato via libera a variazioni di bilancio e detto sì alla riforma della normativa elettorale.
• E se sul primo punto s’infiamma il dibattito tra maggioranza e opposizione - con reciproco scambio di accuse per il riconoscimento di due milioni di debiti fuori bilancio - sulla modifica della legge elettorale si vota invece all’unanimitá, con la sola astensione di Salvatore Memoli che giudica impproria la sede consiliare. L’assemblea approva una delibera che con cui manifesta "la posizione di contrarietá rispetto all’attuale legge per l’elezione dei membri del Parlamento, un sistema che, riservando all’elettore la scelta della sola lista di candidati, di fatto ha compresso e limitato il diritto di voto dei cittadini e ha contribuito fortemente ad aumentare la distanza tra elettori ed eletti».A proporre l’atto è il capogruppo del Pdl Antonio Cammarota, che in aula tuona contro il criterio della nomina ad ogni livello istituzionale, riaprendo un vecchio fronte con Cirielli. E incalza: «Al presidente, che quella legge l’ha votata, chiedo di dar seguito con coerenza al deliberato di oggi, attivandosi in Parlamento sin da domani per tutte le opportune azioni».La risposta è a tamburo battente: «Cammarota deve informarsi prima di dire certe cose. Io ho votato quella legge, ma avevo presentato un emendamento per le preferenze che è stato bocciato. Ovunque sono arrivato l’ho fatto sempre per il consenso, e io non avevo altri alle spalle ad aiutarmi».Sulla modifica del sistema elettorale rilancia, annunciando che presenterá una proposta di legge perché si applichi anche alle Camere la normativa in vigore per le Province: «Al cosiddetto porcellum contrappongo il provincellum, un sistema in grado di garantire la governabilitá, la rappresentativitá e il radicamento dei candidati sul territorio». Intanto ha firmato per il referendum abrogativo, contro «una legge sbagliata e male interpretata dai partiti, che ci ha consegnato un Parlamento di qualitá assai scadente e ha sottratto rappresentanti al territorio».



• Alla fine l’approvazione è bipartisan. Sui debiti fuori bilancio, invece, il Pd vota contro, ma con l’eccezione di Franco Alfieri, che si astiene. Nel computo entrano vecchie vertenze e lavori non pagati, per un totale di 2 milioni e 287mila euro. La gran parte (2 milioni e 192mila) risalgono dall’amministrazione Villani. L’importo più alto è il milione e mezzo di interessi per un mancato pagamento alla ditta che ha realizzato l’ultimo tratto della strada Futani-Centola, ma Tommaso Amabile (Pd) accusa la giunta attuale di aver fatto lievitare la cifra portando in ritardo l’atto in consiglio. IDemocratici attaccano anche sul bando per la promozione dello stemma della Provincia tramite le squadre di calcio, chiedendo l’estensione alle altre discipline sportive. Un consigliere Pd, Giovanni Coscia, è stato eletto vice presidente del consiglio, al posto del dimissionario Fausto Postiglione.
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"La Città" 24.09.2011

sabato 17 settembre 2011

La lettera inviata da Silvio Berlusconi al direttore de Il Foglio, Giuliano Ferrara.

questa è la lettera inviata da Silvio Berlusconi al direttore de Il Foglio, Giuliano Ferrara.
Puoi commentarla qui: https://www.forzasilvio.it/news/3869


Caro direttore,

è vero, come Lei scrive, che il mio comportamento, così come descritto dai giornali in questi giorni, appare scandaloso. Ma il mio comportamento non è stato assolutamente quello che viene descritto ed io Le confermo, come ho già avuto modo di dirLe, che non ho fatto mai nulla di cui io debba vergognarmi. E' invece, per fare un esempio, del tutto inaccettabile e addirittura criminale che persone che sono solo state presenti a mie cene con numerosi invitati siano marchiate a vita come “escort”. Mi dispiace anche, per fare un altro esempio, dei falsi pettegolezzi che sono stati creati grazie ai soliti brogliacci telefonici sulla signora Arcuri, che è stata invece mia ospite inappuntabile in Sardegna e a Palazzo Grazioli.

Non ho affatto intenzione di respingere una richiesta di testimonianza, che è mio interesse rendere, tanto che ho già inviato una dichiarazione scritta ma che ha, così come congegnata, l’aria di un trappolone politico-mediatico-giudiziario. Pretendo però come ogni cittadino che i magistrati rispettino anche loro la legge. Da tre anni sono sottoposto a un regime di piena e incontrollata sorveglianza il cui evidente scopo è quello di costruirmi addosso l’immagine di ciò che non sono, con deformazioni grottesche delle mie amicizie e del mio modo di vivere il mio privato, che può piacere o non piacere, ma che è personale, riservato e incensurabile. Il problema però è che da tre anni è in atto un mascalzonesco tentativo di trasformare la mia vita privata in un reato. Ed è questo uno scandalo intollerabile da parte di un circuito mediatico e giudiziario completamente impazzito di cui nessuno sembra preoccuparsi e di cui nessuno si scusa.

Questo incommensurabile scandalo non riguarda solo me. Decine, centinaia di persone sono esposte al ludibrio e al linciaggio, senza alcuna remora sia quando si tratti di gente comune o di personalità della vita pubblica e di questioni di bottega domestica sia perfino quando si tratti di vicende che determinano lo status del Paese sulla scena internazionale. Non è mai successo prima.

Nessun uomo di Stato è stato fatto oggetto di una aggressione politica, mediatica, giudiziaria, fisica, patrimoniale e di immagine come quella a cui sono stato sottoposto io. È un trattamento inaccettabile, che si accompagna a una campagna di delegittimazione che punta a scardinare il funzionamento regolare delle istituzioni per interessi fin troppo chiari. La campagna si è intensificata quando ho vinto le elezioni per la terza volta, quando il sistema è stato semplificato e reso più trasparente in senso bipolare, quando si è capito che era alle porte una legislatura aperta alle riforme necessarie alla crescita di questo Paese e alla sua modernizzazione. Missione difficile per la quale ho cercato di mettere in campo gente nuova, estranea ai vecchi giochi dell’establishment, gente giovane e votata al “fare”. Questa campagna non è mai finita, si è nutrita di attacchi a me, al mio partito, ai miei uomini, ai miei ministri, alla generazione di giovani che ho promosso in politica, e si è sparso su tutti il magma eruttivo dello scandalismo per ridurre in cenere una alta popolarità e una grande speranza. Sfruttando ogni aspetto della mia vita privata e della mia personalità, cercando di colpirmi definitivamente con mezzi diversi da quelli della critica politica e della verifica elettorale.

Lei dice bene: Berlusconi è uno scandalo permanente, perché è scandalosa la pretesa di governare stabilmente un Paese con il mandato degli italiani, è scandaloso che un imprenditore rubi il mestiere a una classe politica fallimentare, è scandalosa la pretesa di fronteggiare la grande crisi mondiale con mezzi e con propositi diversi da quelli tradizionali. Ho presentato il mio governo alle Camere nel 2008 chiedendo uno sforzo comune per la crescita e proponendo una fase nuova e pacificata nella vita nazionale dopo le drammatiche divisioni del passato e l’imbarbarimento del linguaggio e dei metodi politici. Ho cercato di fare il mio dovere e di riunificare il Paese, come con il discorso di Onna il 25 aprile. Ho ammonito tutti, nel gennaio di quest’anno, sulla necessità di arrivare alla primavera-estate, mentre nuove regole e parametri incombevano sul sistema finanziario europeo e mondiale, con la più grande frustata della storia al cavallo dell’economia.

Non tutto quello che in politica si vuole è poi possibile ottenerlo, e non nego anche miei possibili errori. Ma l’obiettivo di distruggere un uomo politico e una leadership, usando mezzi impropri e di dubbia legalità, come ha fatto e fa il circuito mediatico-giudiziario, costituisce un tentativo che sa di profonda, radicale ingiustizia e che va combattuto per la libertà di ciascuno di noi.

Io non mollo, caro direttore. Per quanto lo spionaggio sistematico e l’accanimento fazioso mi abbiano preso di mira, e con me vogliano arrivare a pregiudicare l’autonomia e la sovranità del Parlamento e del popolo elettore, c’è ancora in questo Paese, in questa Italia che amo e che è stata divisa da una partigianeria senza principi, un’opinione pubblica, un insieme di persone e di gruppi leali allo spirito repubblicano, una maggioranza di italiani che non sono disponibili ad avventure e a nuovi ribaltoni decisi nei salotti, nelle redazioni e in certi ambienti giudiziari.

Il mio appello è a tutte le persone e le forze responsabili, e non deriva da interesse personale. È un appello in nome dei valori di libertà, di autonomia e di indipendenza dell’individuo di fronte allo Stato, un monito che viene raccolto ogni giorno da molti e il cui frutto sarà pronto per il giudizio dei cittadini quando si terranno, nel 2013, le prossime elezioni politiche.

Alcuni circoli mediatico-finanziari anglofoni mi hanno giudicato inadatto a governare l’Italia ma gli italiani sono stati di diverso parere, e ho dalla mia, dal tempo in cui entrai in politica, risultati che saranno scritti nei libri di storia. Saranno ancora una volta gli italiani, e poi gli storici, a dare il loro giudizio su un Paese in cui si fanno centomila e poi altre centomila intercettazioni ancora per devastare attraverso i media il lavoro quotidiano di chi ha avuto l’investitura democratica per guidare l’Italia in questi anni difficili.

Silvio Berlusconi