sabato 10 dicembre 2011

Incompatibilitá nel Pdl Vertici del partito vietati agli assessori provinciali

Il coordinatore provinciale del Pdl dovrá rinunciare a ricoprire contemporaneamente anche la carica di presidente della Provincia o assessore provinciale, quella di assessore o capogruppo regionale. Ma non solo: dalla corsa al coordinamento sono esclusi anche i sindaci dei comuni superiori ai 15mila abitanti, i capigruppo e gli assessori del comune capoluogo. Dovranno scegliere anche i membri dei Cda di societá o aziende partecipate dallo Stato o dagli enti locali.
• E’ quanto stabilisce il regolamento per le incompatibilitá approvato dal segretario nazionale del Pdl Angelino Alfano. L’ex Guardasigilli ha infatti diffuso una circolare interna in cui sono contenute le norme «per una migliore distribuzione degli incarichi» che riguardano le scelte che il Pdl compirá nei prossimi congressi per individuare i coordinatori ed i vice vicari provinciali.
• Le norme sono state emanate in attuazione dell’articolo 35 dello Statuto del Pdl: in particolare chi vorrá candidarsi alla guida dovrá rinunciare ad essere «membro del governo, presidente di Regione, assessore o capogruppo regionale, presidente di Provincia o assessore, sindaco o assessore del Comune capoluogo, sindaco di un Comune superiore ai 15mila abitanti». E’ prevista l’incompatibilitá anche con altre cariche ricoperte all’interno del partito, come ad esempio quelle di responsabile nazionale di settore, presidente di consulta nazionale e coordinatore o vice vicario regionale. E, ancora: non si potrá essere allo stesso tempo coordinatore provinciale e «membro di un Consiglio di amministrazione di societá o aziende a partecipazione dello Stato o delle Regioni o di enti locali territoriali» e nemmeno se «dipendenti del Pdl». Restano fuori soltanto i deputati e senatori che potranno essere contemporaneamente anche alla guida del partito provinciale. Per capire la portata "rivoluzionaria" del regolamento basta prendere il caso del Pdl salernitano.

• Gli attuali coordinatore e vice, Antonio Mauro Russo ed Antonio Iannone, se intenzionati a continuare, dovrebbero lasciare il ruolo di assessori a Palazzo Sant’Agostino. Ma resterebbero fuori anche tutti gli altri colleghi di Giunta, il presidente Cirielli e sindaci come Giovanni Romano, Pasquale Aliberti, Marco Galdi, Domenico Di Giorgio e Giovanni Moscatiello.
Mario De Fazio
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"La Città - 10.12 2011

venerdì 2 dicembre 2011

Nel Pdl c’è chi vuole Savastano sindaco


Agropoli. «Nino Savastano (foto) candidato sindaco di Agropoli per il Pdl alle prossime elezioni amministrative». E’ la proposta di un gruppo di sostenitori del Pdl agropolese, che nella querelle salernitana prende le parti dell’esponente Pd. « Dopo l’aggressione dell’assessore comunale di Salerno ad Antonio Russo, coordinatore provinciale del nostro partito e assessore provinciale, vogliamo fare una proposta. Stigmatizziamo - si legge in una nota - il comportamento dell’assessore Savastano, perché non si arriva alle mani, ma vogliamo candidarlo a sindaco di Agropoli. Il suo gesto violento nei confronti di Russo è condannabile, sotto l’aspetto fisico, ma non morale».

• Tra il direttivo agropolese del Pdl e i dirigenti provinciali da tempo non corre buon sangue. «Russo insieme al suo collega Antonio Iannone ci ha sempre snobbati - evidenzia la nota - Ci hanno mortificato con comportamenti politicamente poco costruttivi e, negli ultimi tempi, i dirigenti locali del nostro partito hanno alzato la voce perché non ne possono più. Il gesto di Savastano ci ripaga delle tante mortificazioni, dei soprusi e degli impedimenti subiti». A Russo e Iannone chiedono infine le dimissioni dagli incarichi di partito e dai rispettivi assessorati provinciali.
Angela Sabetta
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"La Città" 02.12.2011