lunedì 31 gennaio 2011

Silvio Berlusconi, lettera al Corriere della Sera, 31 gennaio 2011

Gentile direttore,
il suo giornale ha meritoriamente rilanciato la discussione sul debito pubblico mostruoso che ci ritroviamo sulle spalle da molti anni, sul suo costo oneroso in termini di interessi annuali a carico dello Stato e sull’ostacolo che questo gravame pone sulla via della crescita economica del Paese. Sono d’accordo con le conclusioni di Dario Di Vico, esposte domenica in un testo analitico molto apprezzabile che parte dalle due proposte di imposta patrimoniale, diversamente articolate, firmate il 22 dicembre e il 26 gennaio da Giuliano Amato e da Pellegrino Capaldo. Vorrei brevemente spiegare perché il no del governo e mio va al di là di una semplice preferenza negativa, «preferirei di no», ed esprime invece u na irriducibile avversione strategica a quello strumento fiscale, in senso tecnico-finanziario e in senso politico.

Prima di tutto, se l’alternativa fosse tra un prelievo doloroso e una tantum sulla ricchezza privata e una poco credibile azione antidebito da «formichine», un gradualismo pigro e minimalista nei tagli alla spesa pubblica improduttiva e altri pannicelli caldi, staremmo veramente messi male. Ma non è così. L’alternativa è tra una «botta secca», ingiusta e inefficace sul lungo termine, e perciò deprimente per ogni prospettiva di investimento e di intrapresa privata, e la più grande «frustata» al cavallo dell’economia che la storia italiana ricordi. Il debito è una percentuale sul prodotto interno lordo, sulla nostra capacità di produrre ricchezza. Se questa capacità è asfittica o comunque insufficiente, quella percentuale di debito diventa ingombrante a dismisura. Ma se riusciamo a portare la crescita oltre il tre-quattro per cento in cinque anni, e i mercati capiscono che quella è la strada imboccata dall’Italia, Paese ancora assai forte, Paese esportatore, Paese che ha una grande riserva di energia, di capitali, di intelligenza e di lavoro a partire dal suo Mezzogiorno e non solo nel suo Nord europeo e altamente competitivo, l’aggressione vincente al debito e al suo costo annuale diventa, da subito, l’innesco di un lungo ciclo virtuoso.

Per fare questo occorre un’economia decisamente più libera, poiché questa è la frustata di cui parlo, in un Paese più stabile, meno rissoso, fiducioso e perfino innamorato di sé e del proprio futuro. La «botta secca» è, nonostante i ragionamenti interessanti e le buone intenzioni del professor Amato e del professor Capaldo, una rinuncia statalista, culturalmente reazionaria, ad andare avanti sulla strada liberale. La Germania lo ha fatto questo balzo liberalizzatore e riformatore, lo ha innescato paradossalmente con le riforme del socialdemocratico Gerhard Schröder, poi con il governo di unità nazionale, infine con la guida sicura e illuminata di Angela Merkel. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti: la locomotiva è ripartita. Noi, specialmente dopo il varo dello storico accordo sulle relazioni sociali di Pomigliano e Mirafiori, possiamo fare altrettanto.

Non mi nascondo il problema della particolare aggressività che, per ragioni come sempre esterne alla dialettica sociale e parlamentare, affligge il sistema politico. Ne sono preoccupato come e più del presidente Napolitano. E per questo, dal momento che il segretario del Pd è stato in passato sensibile al tema delle liberalizzazioni e, nonostante qualche sua inappropriata associazione al coro strillato dei moralisti un tanto al chilo, ha la cultura pragmatica di un emiliano, propongo a Bersani di agire insieme in Parlamento, in forme da concordare, per discutere senza pregiudizi ed esclusivismi un grande piano bipartisan per la crescita dell’economia italiana; un piano del governo il cui fulcro è la riforma costituzionale dell’articolo 41, annunciata da mesi dal ministro Tremonti, e misure drastiche di allocazione sul mercato del patrimonio pubblico e di vasta defiscalizzazione a vantaggio delle imprese e dei giovani.

Lo scopo indiretto ma importantissimo di un piano per la crescita fondato su una frustata al cavallo di un’economia finalmente libera è di portare all’emersione della ricchezza privata nascosta, che è parte di un patrimonio di risparmio e di operosità alla luce del quale, anche secondo le stime di Bruxelles, la nostra situazione debitoria è malignamente rappresentata da quella vistosa percentuale del 118 per cento sul Pil. Prima di mettere sui ceti medi un’imposta patrimoniale che impaurisce e paralizza, un’imposta che peraltro sotto il mio governo non si farà mai, pensiamo a uno scambio virtuoso, maggiore libertà e incentivo fiscale all’investimento contro aumento della base impositiva oggi nascosta. Se a questo aggiungiamo gli effetti positivi, di autonomia e libertà, della grande riforma federalista, si può dire che gli atteggiamenti faziosi, ma anche quelli soltanto malmostosi e scettici, possono essere sconfitti, e l’Italia può dare una scossa ai fattori negativi che gravano sul suo presente, costruendosi un pezzo di futuro.

A sostegno del candidato sindaco Adriano Bellacosa, l'On. Francesco Pionati.



A sostegno del candidato sindaco Adriano Bellacosa, oggi a Nocera Inferiore, l'On. Francesco Pionati, Segretario Nazionale dell'Alleanza di Centro.

"Così come porto il sostegno mio e del mio partito al Presidente della Provincia
di Salerno Edmondo Cirielli, sosteniamo a Nocera Inferiore l'Avv.Adriano Bellacosa", ha affermato l'On. Pionati, "un uomo e un professionista che si è affermato e distinto nella società civile e che oggi porta al servizio della comunità la propria esperienza".

Sarà il giovane Roberto Soriente a rappresentare l'Alleanza di Centro di Pionati come candidato al consiglio comunale di Nocera Inferiore, con Bellacosa Sindaco.

"Un giovane volenteroso e con idee chiare per il rinnovamento della nostra città", ha affermato Bellacosa, "sono orgoglioso di avere tra i candidati che mi sostengono giovani pieni di talento, come Roberto Soriente, desiderosi di partecipare alla politica e portare il loro contributo".

Tra i giovani presenti alla inaugurazione del comitato elettorale in via Capasso, anche Espedito De Marino, presidente del gruppo di azione ed impegno politico “Continente Uomo”.
" Il nostro è un movimento di azione politica, di ispirazione cristiana nata nel 2007", ha detto il Maestro De Marino, "ed in questa campagna elettorale sostiene con forza l'Avv. Adriano Bellacosa a Sindaco della città di Nocera Inferiore, perchè sarà il rinnovamento della nostra città".



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Anna Katia Di Sessa

venerdì 28 gennaio 2011

«Marino vuole circondarsi solo di gente che non pensa»

I CIRCOLI PDL E UDC




Capaccio. Fa discutere la scelta del sindaco, Pasquale Marino, che ha mandato a casa gli assessori Eugenio Guglielmotti e Roberto Ciuccio, rei di non voler approvare il Puc in giunta, non condividendone alcune aspetti sui quali avevano chiesto dei chiarimenti. Ad alzare la voce sono i consiglieri comunali di opposizione del Pdl e dell’Udc con i rispettivi circoli cittadini. «I due assessori non sono stati revocati in quanto sarebbe venuto meno il rapporto fiduciario - si legge in una nota - ma perché avevano sollevato la questione relativa alla loro incompatibilitá a votare nel rispetto della legge, essendo proprietari di terreni. Guglielmotti, a tale proposito, aveva chiesto al segretario comunale per iscritto lumi sulla legittimitá della procedura, quella della votazione per singola scheda, dato solo in forma verbale e non scritta. Entrambi gli assessori avevano dichiarato la loro disponibilitá al voto sull’ultimo elaborato di Forte a condizione che vi fossero chiarimenti su alcuni aspetti».
• Una revoca, dunque, contestata dall’opposizione che attacca: «E’ legittimo chiedersi se nei piani alti di via Vittorio Emanuele si cerchino amministratori dotati di cervello o persone che votino ciecamente, senza discutere, senza esprimere dubbi e perplessitá, e senza avere rassicurazioni formali sulla legittimitá del loro operato. Perché il segretario comunale non ha dato il parere richiesto? Alla luce di ciò il Pdl e l’Udc locale non possono che esprimere la solidarietá a Guglielmotti e Ciuccio, revocati solo perché hanno osato chiedere una maggiore ponderazione sul lavoro svolto. Inoltre non possiamo che esprimere la nostra perplessitá verso chi, oggi, assume lo scranno assessoriale in tali circostanze. Ma davvero c’è chi pensa di avere piena libertá di azione sulle scelte inerenti la procedura di approvazione del Puc? Il sindaco è stato chiaro, dichiarando che chi non sostiene l’operato e gli obiettivi dell’amministrazione, è fuori dalla giunta, che tradotto significa che chi non segue la linea faccia le valigie».
"La Città" 28.01.2011

«Agresti è incompatibile con il Puc»

Capaccio. La scelta del sindaco Marino ha scatenato la reazione del presidente del consiglio

puc e polemiche

Paolino: «Il neo assessore ha partecipato come tecnico alla stesura del piano»



«Il progetto rivela la più grande cementificazione della nostra storia»




Capaccio. «Invito il neo assessore Giuseppe Agresti a riflettere su una possibile incompatibilitá ad assumere qualsiasi atto nell’iter di formazione del Piano urbanistico comunale, in particolare di partecipare alla eventuale adozione della delibera di proposta del Puc, viste le limitazioni previste dalla legge regionale 1/2001». A sollevare l’ipotesi di incompatibilitá è il presidente del consiglio comunale, Paolo Paolino.
• «Il neo assessore è stato tecnico convenzionato - spiega il presidente Paolino - con incarico remunerato e specifico per la costituzione dell’ufficio di piano a supporto del redigendo Puc. I fatti rilevati mi inducono, con rincrescimento, a ipotizzare la sua incompatibilitá».
• Paolino, che come è noto non condivide alcuni aspetti del Puc, solleva anche contestazioni sulle dichiarazioni di Agresti in merito allo strumento urbanistico, con le quali l’assessore ha elogiato il lavoro di Forte sostenendo che «ha fatto un vero e proprio disegno della cittá, non c’è cementificazione del suolo». Di parere avverso, Paolino ribatte: «Non è affatto rispondente al vero che il progetto Forte avrebbe ridisegnato la cittá, al contrario, in contrasto con gli indirizzi consiliari, ha individuato oltre 50 nuove zone di espansione residenziale nelle aree rurali e periferiche nelle quali sono stati previsti anche altri insediamenti residenziali. Va precisato che le aree Peep di Capaccio scalo destinate a scuole, parcheggi, parchi urbani e per lo sport, strade sono state destinate alla costruzione di alcuni palazzi e ciò costituisce la più grave cementificazione della storia di Capaccio. Per comprendere la valenza di questi interventi basta pensare che su tutto il territorio sono stati previsti ben 4500 ettari da urbanizzare. Se questa non è cementificazione».
• Sempre in tema di cementificazione, Paolino chiarisce che «il progetto Forte mentre prevede limitazioni di inedificabilitá per numerose aree agricole con il vincolo ambientale, destina altre aree contigue a queste alla residenza. Inoltre, è previsto un intervento residenziale a Cannito che non risponde alle direttive consiliari».
• Il presidente del consiglio rivolge anche un ringraziamento per «l’impegno e l’ottimo lavoro svolto agli assessori Guglielmotti e Ciuccio», revocati dal sindaco, Pasquale Marino, augurando «un buon lavoro ai neo eletti Buccella e Agresti».
Angela Sabetta
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"La Città" 28.01.2011

prima edizione del corso di formazione politica



Si è conclusa la prima edizione del corso di formazione politica, promosso dal Club della libertà di Sala Consilina, con il patrocinio morale della Provincia di Salerno.

A partire dagli aspetti storici e dalla Carta Costituzionale, il corso si è sviluppato attraverso i temi degli enti locali, senza trascurare gli aspetti europeistici.

Al termine della lezione finale, tenuta dall'Ass. Iannone ed incentrata sul tema della scuola, della formazione e del lavoro, dopo il consueto dibattito con i partecipanti, il saluto del Presidente del Club, Giovanni Ricciardi e del coordinatore del corso Angelo Mele.

Grande soddisfazione è stata espressa dal Direttore del corso l'Avv. Adriano Bellacosa, il quale ha consegnato gli attestati di partecipazione ai corsisti ed ha colto l'occasione per salutare tutti gli amici, che lo hanno accompagnato e sostenuto durante la sua attività di Assessore Provinciale.

Impegnato per la campagna elettorale a Nocera Inferiore, guarda sempre e comunque agli interessi del Vallo di Diano.

© Anna Katia Di Sessa

mercoledì 26 gennaio 2011

Il Pdl riapre il dialogo con i piccoli

verso le elezioni
La candidata lavora a giunta e programma: nella squadra il prof Salerno
Accordo con Dc e Adc La Longo: «A Salerno il partito non ha il volto della Carfagna»


• Il Pdl riannoda il dialogo con i "piccoli" del centrodestra. E prova a stroncare le manovre dell’area Carfagna, che l’altro ieri aveva fatto cenno a incontri romani per allargare la coalizione in sostegno di AntonioCammarota.
• «La coalizione? Vedremo chi la fará veramente» sbotta il coordinatore del Pdl Antonio Russo. E per primo incassa il sì dellaDc di Pizza, che in una nota prende le distanze dai carfagnani e annuncia il sostegno alla candidata Anna Ferrazzano. «Quella della Ferrazzano è l’unica candidatura riconosciuta dal Popolo della libertá, attraverso il suo coordinatore regionale e provinciale - scrive in una nota il segretario provinciale della Democrazia cristiana, Luigi Pizza - La Dc di Salerno lavorerá per la formazione di una propria lista o per una aggregazione di più partiti. Siamo un partito di governo e non di lotta, ed è nostra intenzione garantire un equilibrio politico che rispecchi accordi nazionali».
• L’accordo c’è anche con la Adc di Pionati, e le trattative sono in fase avanzata con Noi Sud, che nella prossima settimana potrebbe sciogliere la riserva. «I contatti sono in corso, stiamo lavorando a un’intesa sia su Salerno che su Nocera» conferma Russo. Che annuncia di voler incontrare nei prossimi giorni i rappresentanti della Destra e di non escludere una ricucitira con i Popolari per il Sud (ex Udeur). Iprimi sono giá in contatto con Cammarota, e presto dovrebbe esserci un vertice a Roma tra il leader Francesco Storace e il ministro Mara Carfagna. I secondi sono invece tentati dal terzo polo, che passa dall’alleanza con il candidato dell’Udc Salvatore Gagliano. Russo si dice sereno: «Penso che alla fine gli alleati storici del Pdl resteranno con noi».Ed Eva Longo, consigliere regionale del Pdl, prova a rintuzzare le ambizioni dei carfagnani:«Il Pdl a Salerno non ha il volto di Antonio Cammarota, né quello di Mara Carfagna».Al ministro riconosce «l’alto ruolo istituzionale», ma avverte: «A Salerno il Pdl non ha un volto solo ma si esprime attraverso un partito di persone che, insieme, hanno consentito di rivedere alla guida della Provincia un uomo di centrodestra. Da qui è nata una nuova esperienza politico-istituzionale. Da qui pensiamo sia giusto continuare per offrire anche alla cittá di Salerno un’alternativa politica valida. L’avvocato Anna Ferrazzano mi sembra incarnare il meglio a cui si possa aspirare per un nuovo indirizzo di governo della cittá capoluogo. Gli amici della cosiddetta area Carfagna dimostrano in queste ore di non avere a cuore le sorti della cittá di Salerno».
• La candidata a sindaco sta lavorando a programma amministrativo e squadra di governo.Per sabato mattina ha organizzato un incontro al fianco del docente universitario Saverio Salerno, che è giá consulente scientifico del presidente della Provincia e che sará tra gli assessori in pectore di una ipotetica giunta Ferrazzano. Da questo incontro la voce presidente della Provincia fará partire un calendario di appuntamenti, uno a settimana, in cui illustrerá i punti del programma a cui sta lavorando con i vertici locali del partito, Russo e Iannone, e con il coordinatore della campagna elettorale, il senatore Nino Paravia.
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DI CLEMY DE MAIO
"La Città" 26.01.2011

Longo e Baldi contestano Vetrella



I consiglieri regionali del Pdl: «Salerno troppo penalizzata dai tagli»
Amministratori locali, Cstp e sindacati protestano per le decisioni adottate dalla giunta regionale

• 1.800 posti di lavoro di cui 350 a rischio, 14 milioni di euro in meno e 14,5 milioni di chilometri tagliati: sono questi i numeri della crisi per il settore del trasporto pubblico in provincia. «La Regione - osserva il consigliere regionale del Pdl Eva Longo - è alla frutta: siamo passati dallo sperpero ai tagli senza logica. Per questo chiederò nuovamente le dimissioni dell’assessore regionale ai trasporti Stefano Vetrella e ci batteremo per far valere le ragioni del territorio salernitano». Parole di fuoco, pronunciate ieri durante il primo incontro del tavolo permanente dei trasporti istituito dalla Provincia contro i tagli regionali previsti al trasporto pubblico locale. Per una volta istituzioni, aziende di trasporto e sindacati lanciando, all’unisono, lo stesso allarme: il settore è in crisi e la colpa è della Regione che taglia senza tenere conto delle necessitá e peculiaritá dei diversi territori. «A Napoli - ha detto il presidente del Cstp Mario Santocchio - ci sono solo debiti e sacche di spreco che non devono convergere su Salerno». Parole sostenute anche dal consigliere regionale Giovanni Baldi che ha attaccato il sistema "napolicentrista" con il quale anche la nuova giunta sta governando la regione. «Napoli - ha detto Baldi - l’ha fatta sempre da padrone e con Caserta fa corpo unico contro di noi. Con Vetrella non è facile dialogare, infatti abbiamo avuto molti scontri». I due consiglieri regionali hanno poi annunciato che studieranno un emendamento ad hoc per Salerno che presenteranno in Consiglio nella discussione del bilancio. Il presidente della commissione trasporti del Comune di Salerno, Pasquale Amoroso, ha proposto l’accorpamento delle aziende del trasporto in un unico consorzio, evitando così gli sprechi. «L’incontro - ha detto a margine il segretario provinciale della Filt-Cgil Vito Luciano - non ha ancora risolto nulla. I problemi ci sono, soprattutto per le famiglie costrette a sborsare soldi in più per pagare gli abbonamenti ai figli. Se entro fine mese non accadrá nulla a febbraio proclameremo lo sciopero».
• Nel frattempo, però, divampa la polemica politica. «Va in scena il "Tavolo verso se stessi": Ciccone di qua, i consiglieri regionali di lá! Parte e controparte sullo stesso tavolo ma avendo lo stesso ruolo. In un ridicolo balletto ai danni di un territorio che non è rappresentato al governo del Paese, della Regione, della Provincia», sostiene il segretario del Pd, Nicola Landolfi.
Replica l’assessore provinciale ai trasporti, Lello Ciccone: «E’ possibile una diversitá di opinioni all’interno della stessa area politica. Di fronte a diritti veri della comunitá e dei territori non c’è colore politico che tenga. Questa è la filosofia e la prassi del centrodestra al governo della Provincia»
Mattia A. Carpinelli
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"La Città" 26.01.2011

lunedì 24 gennaio 2011

Verso le elezioni, Carfagna candida Cammarota

Salerno. L’area del ministro Mara Carfagna ha il suo candidato a sindaco. E’ Antonio Cammarota, consigliere comunale e capogruppo del Pdl in Provincia, che ha consumato lo strappo con Cirielli e ufficializzato la candidatura a sindaco. Avrá con sé la civica della sua associazione "La nostra libertá", una lista di area Carfagna e forse "la Destra" di Storace

L'onorevole Mara Carfagna (Forza Italia) • "Alea iacta est", scrive Antonio Cammarota sulla sua pagina di facebook: "il dado è tratto". Ieri ha varcato il Rubicone del Pdl ed è salito alla segreteria politica di Mara Carfagna, formalizzando la sua candidatura a sindaco per l’area che fa riferimento al ministro alle Pari opportunitá. «Bisogna avere il coraggio delle proprie idee, assumersi le responsabilitá - commenta - E’ un segno di coerenza che devo innanzitutto ai miei elettori, che sanno che non sono mai stato un cortigiano». Sará l’anti Ferrazzano, anche se alla riunione di ieri ha tenuto a precisare di non voler essere un candidato "contro", ma un’opportunitá per riaprire il dialogo politico nel centrodestra salernitano.

• Sull’altro fronte, quello del coordinamento del partito e del presidente della Provincia Edmondo Cirielli, non l’hanno presa bene, e giá a inizio settimana gli chiederanno di lasciare il ruolo di capogruppo consiliare del Pdl a Palazzo Sant’Agostino. Ma qualche malumore si registra anche tra i carfagnani. Per un Cammarota che arriva c’è un Zitarosa che esce, perché il consigliere comunale ha annunciato che non si ricandiderá e non intende partecipare, domani mattina, alla conferenza stampa con cui sará ufficializzato il candidato a sindaco.

L’appuntamento è per le 11 nella segreteria del ministro, al Corso. Ci saranno Cammarota, il responsabile organizzazione della segreteria, Matteo Cortese, e il responsabile politico Antonio Lubritto. Ci sará anche una prima pattuglia di candidati consiglieri: il consigliere di circoscrizione Enzo Musto, il medico Antonio Roscia, gli ex consiglieri comunali Giuseppe Esposito e Paolo Puorro e la cugina del ministro, Maria Rosaria Carfagna, che con lei condivide sia il cognome che il nome di battesimo.Il ministro, almeno per ora, si tiene fuori dai momenti ufficiali della campagna salernitana, ma si sa che con Cammarota c’è stato in settimana un dialogo che ha dato via libera alla candidatura. Con lui ci saranno almeno due liste: "La nostra libertá", che ricalca la sua associazione, e una formazione carfagnana, per la quale si potrebbe rispolverare il simbolo di Democrazia Federalista Campana coniato da Lubritto, oppure optare per la connotazione civica. Resta aperto il contenzioso sul logo del Pdl, che il ministro potrebbe rivendicare ma che nel frattempo potrebbe anche essere sostituito dalla nuova dicitura a cui sta lavorando Berlusconi. Si conta inoltre di aggregare una terza forza, "la Destra" di Francesco Storace e Sergio Valese, che questa mattina inaugura a via Volpe la sua nuova sede.

• I vertici del Pdl aspettano le dichiarazioni di lunedì per affondare il contrattacco.Ma intanto il coordinatore provinciale, Antonio Russo, annuncia che Cammarota sará destituito dall’incarico di capogruppo in Provincia. «E’ un atto di tutela nei confronti degli altri consiglieri - spiega - non si sentirebbero rappresentati da chi fa scelte diverse da quelle del partito.Certo sorprende che una persona che rivendica una storia di destra vada a fare un’iniziativa con Lubritto, che viene dal centrosinistra, e con il responsabile di una segretaria politica il quale non è neanche iscritto al Pdl». La linea è quella di ostentare sicurezza: «Spaccatura nel partito? Ma no. Non basta che una persona scelga un percorso diverso per decretare una frattura.Piuttosto ha spaccato l’area Carfagna.A me spiace solo che alle elezioni provinciali Cirielli lo abbia voluto a tutti i costi nel collegio di Torrione, anche litigando con me che invece proponevo Antonio Pierro. Cammarota fu eletto, ma sa bene che il patrimonio di voti che garantisce il simbolo del Pdl non è lo stesso che si può avere con una civica».

• La frattura interna ai carfagnani coinvolge Giuseppe Zitarosa e PietroStasi. Il secondo era fresco di avvicinamento all’area ma ora potrebbe tornare verso Cirielli o portare avanti il dialogo con l’Udc. Il primo aveva posto la condizione che Cammarota si dimettesse da consigliere provinciale, consentendogli di subentrare. «Pareva d’accordo, ma poi si è tirato indietro - afferma Zitarosa - Il punto è che non mi fido, chiedevo un segnale forte per essere certi che tra qualche mese non tornasse sui suoi passi e fosse in consiglio comunale il rappresentante dell’area Cirielli e non della nostra. Se quel segnale non lo dá, posso anche pensare che dietro alla sua candidatura ci sia proprio una manovra di Cirielli».

di Clemy de Maio
"La Città" 23.01.2011

sabato 22 gennaio 2011

Corso di Formazione Politica “Conoscere per amministrare”


Nei locali della Grancia di Sala Consilina, avrà luogo oggi 22 gennaio, la lezione conclusiva della prima edizione del Corso di Formazione Politica “Conoscere per amministrare”, promosso ed organizzato dal Club della Libertà di Sala Consilina, presieduto da Giovanni Ricciardi, con il patrocinio morale della Provincia di Salerno.

Il tema della lezione, che verrà trattato dall'Assessore Provinciale Antonio Iannone, sarà “Scuola, formazione e lavoro”, in particolare il ruolo dell'istruzione pubblica e delle istituzioni.

l corso si è articolato in 7 moduli di lezioni sulla politica strettamente legata al territorio ed agli enti locali, 4 seminari di politica generale, improntati sia sugli aspetti storico-culturali-filosofici dell’agire politico che sulla loro ricaduta pratica nelle linee strategiche di interesse europeo, nazionale e locale.Le docenze sono state svolte da assessori della Provincia di Salerno, oltre che da rappresentanti degli ordini professionali, professori e collaboratori universitari, che interverranno.Al termine della lezione saranno consegnati ai corsisti gli attestati di partecipazione da parte dell'Avv. Adriano Bellacosa, già Assessore Provinciale e direttore del corso di formazione.

giovedì 13 gennaio 2011

Sinistra divisa anche sulla Fiat

Il sindaco di Firenze, il rottamatore Renzi, è esplicito: “Io sono dalla parte di Marchionne”. D’Alema non si sa da che parte sia. Dice di non volere dare consigli (e chi glieli ha chiesti?) ma ribadisce che rispetta gli operai. A proposito di governo Bersani insiste: “Il governo è nelle nebbie”. Ci spieghi il leader del Pd perché l’esecutivo dovrebbe intervenire, visto che la Fiat è azienda privata e da tempo non usufruisce di soldi pubblici.

Nessuno a sinistra che abbia il coraggio di sottolineare che in tempo di crisi internazionale Marchionne vuole investire quando le aziende chiudono, vuole mettere tanti quattrini per agganciare Mirafiori alla locomotiva statunitense, là dove l’accordo coi sindacati è stato siglato in poche ore e senza drammi, scioperi, lacrime e sangue.


on. Antonio Palmieri

Responsabile Internet PDL

venerdì 7 gennaio 2011

Aeroporto, Cirielli: “Primo mese voli Alitalia, un grande successo”

aeroporto-di-salerno,gra.jpg“I dati relativi al primo mese di attività dell’Alitalia presso l’Aeroporto Salerno - Costa d’Amalfi sono molto incoraggianti”. Lo rende noto il presidente della Provincia di Salerno, on. Edmondo Cirielli. “Si tratta - continua Cirielli - di un grande successo, infatti, quasi 1650 passeggeri hanno transitato per lo scalo di Pontecagnano. Se la tendenza rimarrà invariata, oltre 20 mila persone in un anno potranno avvalersi di questo servizio, non considerando, poi, il fisiologico incremento di prenotazioni previsto per i mesi estivi. Un risultato straordinario, se si considera che, a causa del clima di incertezza ingenerato dal Comune di Salerno, i voli sono partiti senza il supporto della campagna pubblicitaria di Alitalia, in calendario per il nuovo anno”. “Sono convinto - precisa - che se il trend verrà confermato, l’Aeroporto di Salerno supererà molti altri scali d’Italia per numero di passeggeri in un anno”. “Tali risultati - aggiunge - sono un’eloquente e concreta risposta alle polemiche sollevate riguardo alla tratta per Roma. Circa il 20% dei passeggeri che ha usufruito del servizio Alitalia da o per Salerno ha volato su Roma. Un esito più che positivo, considerando che la tratta per Roma subisce la forte concorrenza dell’alta velocità e che i voli per la capitale sono due al giorno, contro i quattro per Milano. Voglio ricordare, poi, che abbiamo scelto di puntare strategicamente sui collegamenti per Milano, e che quello per Roma rappresenta la giusta esigenza, da parte della compagnia di bandiera, di non far rimanere fermo per troppe ore il velivolo”. “L’Accordo con Alitalia - conclude - si conferma una valida opportunità per la promozione del nostro territorio, che ha una naturale vocazione al turismo. E’ con animo grato che voglio ringraziare il presidente del Consorzio Giovanni Romano, i consiglieri Adriano Bellacosa, Antonio Anastasio e Pino Salvioli, espressione dell’Amministrazione provinciale, nonché i rappresentanti della Camera di Commercio e l’amministratore delegato dell’Aeroporto Maurizio Foschi”.