mercoledì 16 novembre 2011

Governo, Cirielli dice no all’incarico

palazzi e manovre
Colloquio con i vertici del Pdl: «Ho manifestato la mia indisponibilitá»
Non sarò tra chi boicotta ma resterò vigile su tutti i provvedimenti Il Parlamento è centrale
La mia scelta è dettata dalla coerenza Sostengo un esecutivo con soli tecnici
DICLEMY DE MAIO

«Ho giá manifestato, nelle sedi opportune, la mia indisponibilitá». Così Edmondo Cirielli frena le manovre romane che ipotizzavano per lui un ingresso nel Governo Monti. Il "no grazie" è stato comunicato al segretario nazionale del Pdl, Angelino Alfano.



• Per il presidente della Provincia si era immaginato un incarico di sottosegretario (alla Difesa o alla Giustizia) qualora i partiti accogliessero l’invito di Monti ad affiancare ai ministri tecnici dei "vice" di estrazione politica. Il Pdl aveva espresso un orientamento negativo, ma intanto erano partite le consultazioni informali per individuare i papabili. Cirielli, giá in predicato per un posto di sottosegretario all’insediamento del Governo Berlusconi, era uno di questi. Lui, però, ha fatto sapere di non essere disponibile, preferendo mantenere il ruolo parlamentare di presidente della commissione Difesa. «I motivi di questa scelta - ha spiegato - sono dettati innanzitutto dalla coerenza politica: ho sostenuto dall’inizio e ribadisco tuttora che il nuovo Governo dovrá essere composto esclusivamente da tecnici. Inoltre, ritengo che in un momento simile la centralitá del Parlamento vada esaltata, e il ruolo di presidente della commissione Difesa della Camera dei deputati mi consente di lavorare al meglio nell’interesse delle Forze Armate e dell’Italia». Restare fuori dall’esecutivo gli permetterá anche di assumere con maggiore serenitá posizioni di distinguo.Ha giá anticipato, ad esempio, che non voterá un’eventuale introduzione della patrimoniale. «Non sarò tra quelli che boicottano il Governo, e quando sarò in disaccordo mi limiterò all’astensione - ha precisato - Ma è sicuro che resterò vigile su tutti i provvedimenti».Il suo sostegno all’esecutivo tecnico lo ha motivato con la necessitá di garantire alla Nazione «una tregua politica nell’interesse generale».E chiude il discorso su nuovi incarichi sottolineando che «in ogni caso, in una fase così delicata per il mio partito, non è certo l’affermazione personale che mi preme».



• Sul mandato del premier incaricato Mario Monti fa previsioni di lunga vita: «Conterá - spiega - il "partito della pensione" in Parlamento, numeroso e trasversale. Io sono parlamentare giá da dieci anni, quindi non vi appartengo, ma ci sono moltissimi colleghi nominati con questa legge vergognosa che pretendono la pensione». E che quindi hanno tutto l’interesse a rimanere in carica il più a lungo possibile.Tanto più che molti non hanno la certezza di essere, e meno ancora quella di essere eletti.«Solo il trenta per cento di senatori e deputati del Pdl - affonda Cirielli - meriterebbe di essere ricandidato se si votasse con la lista bloccata. Quel trenta per cento che rappresenta realtá territoriali e quindi ha una vera base elettorale. Se invece si votasse con il sistema delle preferenze, allora molti probabilmente non meriterebbero la ricandidatura. E sarebbe necessario fare le primarie anche per deputati e senatori».
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"La Città" - 16.11.2011

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