venerdì 1 aprile 2011

Cirielli minaccia di disertare la Camera

Scontro sui migranti: «Il Governo ascolti il Sud o non sarò più in aula»
Braccio di ferro con la Lega per la distribuzione dei profughi nelle regioni Si rischia la tenuta della maggioranza
Edmondo Cirielli alza la voce con il Governo, e minaccia di disertare d’ora in poi le votazioni alla Camera se l’esecutivo non cambierá rotta nell’assegnazione dei migranti alle regioni.Il presidente della Provincia (deputato e presidente della Commisione Difesa della Camera) apre il fronte polemico innanzitutto con laLega, e si dichiara solidale con il sottosegretario Alfredo Mantovano, che ha lasciato l’incarico governativo dopo essere stato smentito sul numero di profughi indirizzati a Manduria, in Puglia. «Esprimo piena solidarietá all’onorevole Mantovano, perché costretto alle dimissioni da sottosegretario di Stato all’Interno - dichiara Cirielli - Comprendo il suo sconcerto per il tentativo di settori del Governo di alloggiare gli stranieri di Lampedusa tutti nell’Italia meridionale». All’esecutivo, e quindi al premier Silvio Berlusconi, chiede di arginare le pressionidella Lega. E minaccia in caso contrario di mettere in campo azioni di "lobby" altrettanto forti. «Non mi appartengono le impostazioni nell’ottica Nord-Sud, perché mi sento italiano al mille per cento - premette - ma c’è qualcuno nel Governo che sta esagerando. Il Sud è in evidente difficoltá economica e, certamente, ai suoi problemi non se ne possono aggiungere altri, come quello di renderlo un centro di accoglienza per profughi». Quindi l’avvertimento: «Se non vi saranno novitá immediate ed univoche da parte del Governo, non parteciperò più a votazioni in aula e credo che non sarò il solo».Un monito chiaro per la tenuta della maggioranza, che continua a viagguiare sul filo dei numeri. Che lo scontento sia diffuso lo confermano i tentativi di mediazione messi in campo dal sindaco di Roma, Gianni Alemanno, che ha sentito più volte Mantovano e organizzato per ieri pomeriggio tra i suoi parlamentari di riferimento e il sottosegretario dimissionario.Mantovano - riferisce chi ha partecipato all’incontro - ha spiegato di essere stato preso in giro. «Io ci avevo messo la faccia» avrebbe sottolineato. E che la ricucitura sia difficile lo testimonia anche l’imbarazzo del ministro dell’Interno, il leghista Roberto Maroni, che ha liquidato con un "no comment" le domande dei giornalisti all’uscita dal consigli dei ministri.
• Mantovano è stato contattato nella giornata di ieri anche dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta. Ma l’esponente del Pdl sembra irremovibile. «E’ possibile un suo passo indietro solo se la nave con a bordo gli immigrati e diretta in Puglia cambia direzione» è il commento di alcuni parlamentari che lo hanno incontrato. E Alemanno esorta; «Mi auguro che il Governo dia le risposte necessarie che il sottosegretario Mantovano ha richiesto». (c.d.m.)
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"La Città" 01.04.2011

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