sabato 17 marzo 2012

Un manifesto in difesa delle Province

Cirielli: «Sono l’anello di congiunzione tra l’identitá locale e quella sovranazionale»

Il presidente non rinuncia all’idea di una nuova regione
Ieri a Ravello l’assemblea di "Arco Latino" associazione di enti del Mediterraneo occidentale



RAVELLO. «Le Regioni sono inutili: un’invenzione tutta italiana. Non parliamo poi di quella campana. Solo uno stato regionale può avere senso. Per questo le Province sono fondamentali perché rappresentano l’anello intermedio tra identitá territoriali e sovranazionali».
• Dall’auditorium Oscar Niemeyer, che ieri ha ospitato l’assemblea generale di Arco Latino - l’associazione di cooperazione politica e tecnica tra enti locali, presieduta da Andrè Viola, presidente del consiglio generale del dipartimento francese dell’Audre - parte la riscossa italiana ed europea contro i tagli alle Province. Per Edmondo Cirielli è un’occasione ghiotta per rilanciare la battaglia contro il Governo «dei tecnocrati» che ne ha previsto il ridimensionamento a partire dal marzo 2013, e rilanciare con forza l’idea del Principato di Salerno, allargato alle province di Avellino, Benevento, Potenza e Matera. «Ho preso contatti con i presidenti delle Province di Matera e Potenza - racconta a margine dell’iniziativa - sono entusiasti all’idea di formare una nuova Regione con Avellino e Benevento».
• Il problema, è sempre lo stesso: Napoli succhia tutte le risorse disponibili e Salerno è ancora concepita come una "colonia". «Servono fondi perequativi su base demografica e geografica - attacca - se così fosse Salerno avrebbe molti più soldi di quanti non ne ottiene oggi. Ma - sottolinea - dobbiamo comunque ringraziare il governatore Stefano Caldoro che ha raddoppiato i fondi per la nostra provincia, che oggi sono intorno ai 400 milioni di euro». L’idea di un "lander" del Sud, uno stato regionale totalmente autonomo, stuzzica non poco il deputato del Pdl. Ma dopo la bocciatura del referendum da parte della Corte Costituzionale, l’idea è finita nel cassetto. Per questo, ora non resta che difendere a denti stretti le Province. E così, da Ravello, è partito l’appello all’Europa con il "Manifesto di Salerno", un documento politico, sottoscritto da numerosi presidenti di Province italiane ed europee - tra cui Mariano Fiasella, presidente della Provincia della Spezia, Giovanni Francesco Antoci, presidente della provincia di Ragusa e vice presidente dell’Upi, l’unione delle province italiane, Joan Carlos Cañizares, deputato della provincia di Barcellona - per salvaguardare gli enti intermedi, che rappresentano l’unico reale baluardo di tutela per i cittadini e l’offerta dei servizi alla persona. «Le Province - spiega Fiasella - costano meno delle Regioni e dello Stato. Un esempio è la gestione delle strade statali. Da quando le hanno affidate a noi c’è un risparmio del 40 per cento rispetto a quando le gestiva l’Anas». Se Cirielli cercava sponde per la sua battaglia, le ha trovate. «In Francia - racconta Andrè Viola - le province hanno il ruolo di pianificazione e di perequazione. Mentre le Regioni ne hanno altri». La parola spesso evocata durante la giornata, che si è conclusa con l’approvazione del "Manifesto di Salerno", è stata «ristrutturazione dell’architettura istituzionale».
Mattia A. Carpinelli
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"La Città" 17.03.2012

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