martedì 8 marzo 2011

Il Pdl lancia l’allarme infiltrazioni

Capaccio, veleni sul puc
«Attenti agli interessi della criminalitá sul territorio»
E Troncone bacchetta l’assessore Nacarlo «Le lettere minatorie ai consiglieri non sono una carnevalata...»



Capaccio. «Teniamo alta la guardia, il nostro territorio è a rischio infiltrazioni criminali»: è l’allarme lanciato dal circolo Pdl di Capaccio che, «pur concordando con le parole del sindaco Marino, quando afferma che il nostro territorio è ben presidiato da forze politiche e democratiche, non possiamo non porci il problema».
• Un problema rilevante: e se cioè «nella nostra Capaccio, a prescindere dell’episodico atto di intimidazione, che può avere diverse letture, vi siano in atto tentativi di collocazione di capitali di provenienza dubbia». Un rischio che secondo il Pdl fa riferimento anche al fatto che Capaccio «è stato sede di latitanza di ricercati per reati connessi alla malavita organizzata. Sin dagli anni Settanta si sospetta che il nostro paese sia luogo di riciclaggio di denaro sporco, che trovano nel cemento, nell’usura e nelle attivitá commerciali e turistiche il suo luogo elettivo».
• L’intervento del Pdl fa seguito alle affermazioni dell’assessore Salvatore Nacarlo che, in relazione agli atti intimidatori nei confronti di consiglieri comunali sulla vicenda Puc, ha smentito qualsiasi ipotesi di infiltrazione camorristica. Il Pdl sostiene che «l’amministrazione abbia sottovalutato la questione sicurezza». A conferma di ciò anche la mancata attivazione per l’individuazione di una nuova caserma dei carabinieri. «Al di lá della percezione comune di una stato d’insicurezza generale, specie in alcune contrade, non possiamo non chiederci - conclude la nota del Pdl - come mai, malgrado le ripetute richieste anche dei vertici dell’Arma, l’assessore Nacarlo, ben conoscendo lo stato d’inadeguatezza della caserma di Capaccio Scalo, non abbia proceduto, nell’ambito del Puc, all’individuazione di un’area dove erigerne una nuova. Resta comunque indubbio che la classe politica di Capaccio nella sua totalitá, almeno non consapevolmente, sia ben lontana dall’essere strumento della malavita organizzata o dall’avere eventuali connivenze con essa». Sui dubbi sollevati da Nacarlo sulla matrice delle lettere intimidatorie interviene anche il consigliere comunale Giuseppe Troncone: «Le lettere minatorie inviate ai consiglieri di opposizione non sono una carnevalata. Avrò certamente inteso male ma da quanto mi riesce capire, sembra che per l’assessore, avere certezze che le intimidazioni abbiano credibilitá malavitosa, debbano concretizzarsi con la decapitazione non delle piante di agave della Vicidomini, ma del consigliere interessato, ovvero dei personaggi che operano in modo tale da disturbare gli interessi di qualcuno. Da qui l’invito a chi non è aduso a questo tipo di corrispondenza a valutare la cosa come una carnevalata, uno scherzo da non considerare». «Resta il fatto - conclude Troncone - che le lettere minatorie sono state inviate a persone di un determinato schieramento, che hanno messo in essere una serie di azioni che evidentemente hanno dato fastidio a qualcuno».
Angela Sabetta
© riproduzione riservata
"La Città" 08.03.2011

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