giovedì 3 marzo 2011

Capaccio : Minacce di morte a due consiglieri

Capaccio. Il «partito del cemento» che vuole governare il Cilento e «mangiarsi tutto» non vuole oppositori. Anzi, li teme. E li minaccia di morte. Senza appello. Due lettere minatorie, con tanto di proiettile calibro nove fotocopiato, sono state spedite a due consiglieri comunali di Capaccio: sono tra quelli che si oppongono al piano urbanistico, business su ex aree agricole diventate edificabili e di proprietà di amministratori comunali. Tutto avviene a poche settimane da un’altra minaccia, l’invio di una «raccomandata» con proiettile ad un avvocato di Torchiara che si oppone allo scempio del mega-parcheggio sotto l’antica chiesa del paese. È livida l’alba di Capaccio, il paese che vanta Paestum patrimonio mondiale dell’arte. Prima hanno scelto l’unica donna presente in consiglio comunale e che si è opposta al piano urbanistico comunale, e poi hanno proseguito con un altro consigliere. Lei si chiama Maria Vicidomini, lui Nicola Ragni, entrambi Udc. Ma non sono i soli sul fronte dell’opposizione al piano che il sindaco Marino testimonia di «aver fatto alla luce del sole». Gli oppositori stavolta si son presi la briga di andare a verificare al catasto le particelle del piano, appena approvato, e diventate edificabili ed hanno scoperto che combaciano esattamente con quelle di proprietà di amministratori comunali in carica. C’è stata una giostra delle compravendite di suoli tra il 2006 e fino agli ultimi mesi del 2009, prima che venisse approvato il piano urbanistico comunale. «Ci meravigliano queste minacce, perchè il nostro clima politico è stato sempre acceso ma corretto». Naturalmente tutte e due hanno denunciato tutto ai carabinieri di Capaccio. Ma nel Cilento non sono nuove le minacce per le denunce sugli affari edilizi: capitò a Montecorice per Giovanni Romito, ex consigliere comunale, Francesco Malzone, il pensionato sequestrato dalla cricca del posto. Ma da dove escono tutti questi soldi a Capaccio-Paestum? Se lo chiese, qualche anno fa, Gaetano Fasolino, un ex senatore socialista. «In giro ci sono capitali sporchi, intorno al puc c’è puzza di camorra» disse senza mezzi termini. «Gaetano sfreneseia» dissero amici e nemici. C’è voluto l’omicidio politico-mafioso del sindaco di Pollica, Angelo Vassallo, per far riaprire gli occhi su questo affarismo edilizio che ormai nel Salernitano è tutto concentrato al di là del Sele: Capaccio, Agropoli, Montecorice, Torchiara. E dove, se non qui, nella piana del Sele e sulla costa cilentana, è possibile ancora costruire e riciclare danaro della criminalità? Nei giorni successivi all’omicidio Vassallo, gli uomini dell’Antimafia riaprirono anche quel capitolo di Capaccio-Paestum che, fino a quel momento, era stato archiviato nel classico contenzioso amministrativo politico-locale. Uno degli affari più consistenti del puc di Capaccio è in capo ad un ex consigliere condannato, in primo grado sia chiaro, quindi non definitivo, per turbativa d’asta alla sezione fallimentare del tribunale di Salerno. Truccavano le aste per acquistare «roba», aumentare i patrimoni. L’ex consigliere è stato condannato insieme ad uno dei più noti e facoltosi imprenditori di Battipaglia, accusato di camorra e poi assolto, ora di nuovo oggetto di una misura patrimoniale dell’Antimafia. Basta fermarti al bar per sapere, ad esempio, che il piano urbanistico comunale è stato «lavorato» in un appartamento privato di Capaccio Scalo. Forse, perchè non c’era più spazio fisico negli uffici comunali. Fatto è che alcuni consiglieri hanno dovuto bussare spesso alla porta del responsabile del servizio urbanistica, l’ingegnere Carmine Greco da oltre dieci anni al comune, per ottenere informazioni. «Piano blindato per lungo tempo» hanno detto in coro, pochi giorni fa in una conferenza stampa, Giuseppe Troncone, un ex generale prestato al Pdl, Nicola Ragni, Eugenio Guglielmotti, ex assessore cacciato da Marino dopo l’opposizione al puc. «Ma quale blindatura - disse il sindaco Marino - l’ho detto e lo ripeto questo piano lo abbiamo fatto alla luce del sole». Ma oggi a Paestum c’è solo pioggia. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Antonio Manzo
"Il Mattino" 02.03.2011

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