Faccia a faccia con il candidato sindaco del PdL, Adriano Bellacosa,che ci rivela alcune curiosità sulla sua vita e la sua esperienza professionale e politica. Una vita dall’alto taglio professionale e culturale,caratterizzata da encomiabile dedizione al lavoro e alla famiglia, con ritagli di tempo dedicati alla sua prima passione,dipingere,cui da qualche anno si accompagna quella politica.
Adriano Bellacosa,nel suo curriculum vanta una carriera di avvocato, professione che esercita da 18 anni, nonché di professore universitario; nel 2009 viene nominato “Assessore al Patrimonio, Affari Legali, Contenzioso, Trasparenza Amministrativa, Legalità, Sicurezza, Rapporti con le Istituzioni e con le Comunità Estere” alla Provincia di Salerno e nel 2010 le viene conferita anche la delega ai “Beni Culturali”. Ma chi è Adriano Bellacosa? Ci racconti un po’ di lei, della sua vita, delle sue passioni.
Sono nato a Nocera Inferiore, in una famiglia composta da quattro figli, con un padre ed una mamma, entrambi avvocati. Il fatto di avere tanti fratelli mi ha aiutato, nella formazione e nella crescita, come nella integrazione con il nostro ambiente e la nostra comunità. Il fatto di avere un padre avvocato, particolarmente impegnato e sempre pronto a ripetere, a noi figli, che “con la forza di volontà può vincersi ogni sfida” e che “sui libri si trova ogni cosa”, mi ha fatto affrontare gli studi e la professione con la determinazione necessaria a conseguire risultati importanti. Credo che mio padre sia stato di esempio per tutti noi e che, grazie al suo insegnamento, i suoi quattro figli sono riusciti a completare gli studi in maniera particolarmente proficua e quindi ad avviarsi alla loro professione, con altrettanto profitto. Il mio primo fratello, Alfonso, vive negli Stati Uniti ed è un oncologo e ricercatore molto impegnato. Il secondo, Maurizio, è avvocato penalista a Roma ed anche Professore di Diritto penale alla LUISS. Il terzo, Massimiliano, dopo gli studi a Milano è rimasto lì e fa il commercialista. Io sono sempre rimasto legato alla mia città, in realtà, come i miei fratelli, che sempre ci tornano e che sempre si sono lamentati del fatto di aver dovuto “emigrare” per coltivare le proprie vocazioni. Sono stato sempre fiero di vivere a Nocera Inferiore e mi sono dedicato alla professione di avvocato, con mio padre, fin quando un tumore me l’ha portato via. La mia prima passione è stata proprio quella di fare l’avvocato. Da qualche anno, nei ritagli di tempo, ho preso a dipingere. Da un anno, ho preso ad interessarmi di politica e di amministrazione pubblica e questa è diventata la mia nuova passione.
Cosa è maturato in lei durante l’esperienza politico-amministrativa alla Provincia di Salerno? E’ cambiato il suo modo di concepire la politica?
Mi sono convinto del fatto che c’è una chiara ragione se le cose, in politica e nella nostre pubbliche amministrazioni, non hanno funzionato, almeno tradizionalmente. Credo che la responsabilità sia di un sistema che si muove in maniera esasperatamente lenta, con scarsissima efficienza, ed in ragione di una perversa influenza della politica e di certi malcostumi consolidati. Posso dire che, prima della mia esperienza amministrativa alla Provincia di Salerno, non avevo un buon giudizio della politica e dei politici. Oggi il mio giudizio non è cambiato. Ma credo che sia cambiata, o meglio, che stia cambiando la politica del nostro territorio. Credo, e lo dico già da un po’, che se Edmondo Cirielli fa il Presidente della Provincia, se Renato Brunetta fa il Ministro della Repubblica e riesce a conquistare spazi di operatività, vuol dire che qualcosa sta cambiando. Credo, per la verità, che nello stato in cui siamo, o cambiano realmente i politici e la politica oppure il nostro Paese rischia il tracollo finanziario di tanti paesi, come la Grecia, l’Irlanda o l’Argentina. E non credo che il Paese Italia lo meriti.
Qual era il suo rapporto con la politica prima di esserne coinvolto in prima persona? Si era mai interessato di politica, al di la di uno scopo informativo?
Ho sempre letto molto di politica. Un po’ ne ho studiato. Un altro po’ ne ho letto, solitamente, sui giornali. O anche sempre pensato che, dall’esterno, ogni cittadino, dovrebbe impegnarsi nel civico e nel civile, piuttosto che criticare i politici e la politica. L’avvocato, per come lo intendo io, è una persona impegnata nel civile e svolge una funzione sociale importante. Oggi, da politico e da avvocato, che si pone al servizio della propria comunità, credo di aver scelto di dare un contributo vero e concreto alla mia terra. E francamente ne sono molto orgoglioso.
Il provvedimento adottato o l’iniziativa promossa da Assessore provinciale che ricorda con maggiore soddisfazione ed orgoglio?
Per un fatto economico, avendo ottenuto dal Ministero dello Sviluppo Economico un finanziamento per oltre 4 milioni di euro, da spendere nella nostra provincia, mi sono sentito particolarmente orgoglioso, all’esito di un mio incontro col Direttore Generale di quel Dicastero, quando la notizia mi è stata comunicata. Per un fatto “di campanile”, è stato un motivo di grande soddisfazione il poter dire al Commissario del Comune di Nocera Inferiore che la Provincia avrebbe sostenuto, d’intesa con una propria partecipata, la spesa per la sistemazione di uno dei saloni del nostro Palazzo Fienga. La verità è che di soddisfazioni, professionali e politiche, ne ho ricercate tante e tante me ne sono prese. Come quando abbiamo inaugurato le sale espositive del Castello Arechi, con l’attuale Presidente della Regione Lazio. Quando un sindaco del centro-sinistra si complimentò con me per i rilievi che avevo fatto al bilancio di una importante partecipata, anche se poi votò contro di me: questa è la politica di una volta; quella che io credo di voler cambiare e di poter cambiare, perché questo è il progetto politico ed amministrativo dell’Onorevole Cirielli, al quale tutti ci ispiriamo. Se queste condizioni e questo contesto, di rinascita e rinnovamento, di premialità dei meriti, di ricerca appassionata dei risultati, continuerà ad esistere, manterrò il mio impegno in politica.
Lo scorso 16 ottobre viene ufficializzata la sua candidatura a sindaco della città di Nocera Inferiore e il mese successivo rassegna le dimissioni dall’incarico di assessore, per dedicarsi completamente al nuovo impegno assunto. Cosa induce un avvocato, già Assessore provinciale, a decidere di continuare a percorrere la strada della politica, tra l’altro in un momento storico particolarmente difficile, e a livello locale, e a livello nazionale, dove serpeggia un generale malcontento popolare e una disillusione, soprattutto da parte dei giovani, nei confronti della politica?
Per essere precisi, mi sono dimesso venti giorni dopo la presentazione della mia candidatura. Credo sia stato oggettivamente un gesto insolito per la politica dei nostri giorni e probabilmente per questo sono stato chiamato anche dalle agenzie giornalistiche nazionali. Sono stato indotto alla candidatura dalla mia decisione, alla quale ho accennato prima, di mettermi al servizio della mia comunità, nella convinzione che non si debba criticare i politici e la politica, se prima non ci si mette in gioco. Ero contento di impegnarmi, per la mia comunità, da assessore provinciale e sono ancora più contento di candidarmi a farlo, quale sindaco della mia città. La vera spinta, poi, me l’hanno data i consiglieri comunali del PDL di Nocera Inferiore, con tutti quanti gli iscritti ed i simpatizzanti del partito, che vollero indicarmi quale candidato, nel corso di una affollatissima riunione. Checchè se ne dica, l’unico contrario era proprio Edmondo Cirielli, che voleva rimanessi a fare l’assessore provinciale. Ma poi anche lui, come tutti quanti i rappresentanti del partito, si è adeguato ad una scelta che veniva dalla base politica di Nocera Inferiore. Era giusto che fosse il partito di Nocera Inferiore a scegliere il proprio candidato. Saranno poi i cittadini di Nocera Inferiore a scegliere il loro Sindaco.
Qual è il “leit motiv” della sua candidatura? Ci sarà un obiettivo che intende realizzare che le sta particolarmente a cuore e che l’ha determinata ad accettare l’impegno?
Il “leit motiv” della mia azione amministrativa, come già è accaduto alla Provincia di Salerno, è sicuramente quello di caratterizzare il governo cittadino per una regola di efficienza, di rispetto delle regole, di contenimento degli sprechi, di velocizzazione della burocrazia e di partecipazione condivisa alle scelte amministrative, da parte delle categorie interessate. Mi sta a cuore la rinascita politica, culturale, sociale ed economica della mia città. Credo che la città di Nocera Inferiore meriti una maggiore cura. Credo che sia stata trascurata dai propri amministratori e credo che debba riscoprire l’orgoglio della propria identità, delle proprie passioni e delle proprie enormi risorse: che sono risorse culturali, prima ancora che economiche. Mi auguro di riuscire realmente, nel corso della campagna elettorale, ed ovviamente anche dopo, a coinvolgere i miei concittadini ad interessarsi della vita politica, sociale ed economica della città. Sono convinto di una cosa e cioè che se i politici, fino ad ora, hanno potuto fare così male, senza essere fermati, ciò è anche dipeso dalla nostra distrazione, dalla nostra mancata protesta e dal nostro mancato controllo: il vero organo di controllo che io vorrei sono i miei concittadini, che mi auguro parteciperanno attivamente e criticamente guarderanno a tutto quanto sarà fatto nella città di Nocera Inferiore.
Indossando per un attimo i panni di un giovane che dovrebbe votarla, cosa vorrebbe sentirsi dire da un candidato sindaco nella sua città, che alimenti una speranza al cambiamento?
Vorrei potermi convincere del fatto che il candidato sindaco sia “uno di noi”, un politico diverso dal solito, che si preoccupi realmente di quello che dice e che faccia realmente quello che dice di voler fare. In politica, per troppi anni, ho visto ed abbiamo visto uomini politici che perseguivano proprie ambizioni personali, anche a scapito dei propri compagni di partito o delle proprie comunità. Erano degli stupidi: non hanno capito che, in questo modo, facevano male ai loro amici, alle loro terre ed anche a se stessi. Vorrei potermi convincere del fatto che il candidato sindaco persegua delle ambizioni, ma non per sé, per la propria città. Del resto, credo anche che quel candidato potrebbe convincermi del fatto di essere sincero e schietto: potrebbe dirmi che, se cresce la propria città e cresce una nuova classe dirigente intorno a lui, lui stesso crescerebbe, politicamente e amministrativamente.
La prima cosa che farà per Nocera una volta che i cittadini le avranno accordato la loro fiducia?
Avrò bisogno di capire e poi di formare la squadra di governo. Mi metterò a lavorare e, prima di tutto, cercherò di conoscere approfonditamente la macchina amministrativa e tutti quanti la compongono. In realtà, già sto cercando di procurarmi il massimo delle notizie che mi può essere offerto di conoscere, così da ridurre i tempi di “start up”, qualora dovessi diventare il sindaco della città. Ma credo che ci sarà molto da conoscere e molto da lavorare. Ed io sono pronto a farlo, impiegando, come sempre, e sempre nel ricordo dell’insegnamento di mio padre, la mia passione, il mio entusiasmo e tutto quanto il tempo di cui ci sarà bisogno.
Simona Borzi
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