sabato 25 luglio 2009
Carfagna firma il protocollo per combattere l'endometriosi
"Oggi accendiamo i riflettori sull'endometriosi e sfidiamo una malattia che può rendere un inferno la vita delle donne". Lo ha detto il Ministro per le Pari Opportunità, Mara Carfagna, commentando la firma del protocollo d'intesa insieme a Inps, Inail, Istituto per gli affari sociali e Fondazione italiana endometriosi. "Una sinergia istituzionale di alto livello - ha spiegato il Ministro - per mettere in campo tutte le azioni necessarie ad aiutare le donne che soffrono di questa malattia, con pesanti risvolti sulla vita privata, lavorativa e sociale". L'intesa mira a far conoscere questa patologia di genere - malattia invalidante, associata a forti dolori e causa di infertilità, ma ancora sottovalutata - attraverso campagne di sensibilizzazione, che puntano a diffondere una presa di coscienza dei problemi che l'endometriosi può avere nella vita delle donne, e a favorire la prevenzione e la diagnosi precoce. Previste, inoltre, l'istituzione di un tavolo tecnico presso il Dipartimento per le Pari Opportunità e il supporto alla ricerca scientifica, con l'obiettivo di individuare nuovi test diagnostici e cure farmacologiche efficaci, che permettano di ridurre la sofferenza delle pazienti e i costi della malattia. In Italia le donne affette da endometriosi sono tre milioni, ossia il "30% delle donne italiane in età fertile'', ha precisato il Ministro, con una spesa annua di circa 200 milioni di euro per il Servizio sanitario nazionale. La maggior parte di loro - 3 su 4 - denuncia di sentirsi discriminata sul luogo di lavoro, costretta a nascondere la malattia, penalizzata nella carriera e nelle relazioni con superiori e colleghi, fino ad essere messa in condizioni di licenziarsi. "Il nostro obiettivo - ha proseguito Carfagna - è anche quello di assistere le donne e aiutarle nel reinserimento nella vita professionale", stimolando con le azioni di informazione e comunicazione una migliore gestione del problema a casa, ma soprattutto nei luoghi di lavoro. Sarà cura di Inail e Inps, secondo quanto disposto dal protocollo, garantire la sicurezza sociale, la previdenza e l'assistenza delle pazienti. "Vogliamo dare un piccolo contributo - ha concluso il Ministro - affinché tutte le donne affette da questa patologia si sentano meno sole".
22 luglio 2009
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